E’ reduce da due vittorie entusiasmanti ed è l’unico che, almeno sulla carta, sembra poter vendere cara la pelle ad un Fabio Quartararo sempre più lanciato verso la vittoria del suo primo titolo mondiale. Francesco Bagnaia, però, non vuole particolari pressioni, pur essendo consapevole che ad Austin, sul circuito del Texas, dovrà necessariamente mettere le ruote della sua Ducati Desmosedici davanti a quelle della Yamaha M1 del collega francese per poter tenere ancora accese le speranze e presentarsi al secondo round di Misano Adriatico facendo realmente sentire il fiato sul collo a Fabio Quartararo. Premesse e prospettive a parte, però, è innegabile che Pecco Bagnaia ha fatto assistere gli appassionati e i suoi tifosi ad un cambio di marcia più che evidente che gli ha permesso di salire per ben due volte di seguito sul gradino più alto del podio e di diventare “prima guida” nel box del Team Lenovo Ducati oltre che nel cuore dei tifosi della Rossa di Borgo Panigale.
Ma quali sono i segreti del nuovo Pecco? Li ha svelati lui stesso, ribadendo che oggi riesce a sentire la Desmosedici cucita addosso e di riuscire a compiere manovre che prima non venivano così naturali. Ma anche in questo c’è lo zampino della Ducati, perché il primo dei segreti è stata la Panigale V4 S. “Ci ho passato un sacco di tempo in sella – riferisce Bagnaia sulle pagine di Speedweek - per migliorare la maneggevolezza della gomma anteriore. Un aspetto positivo della nostra Panigale è che, in termini di stile di guida e gomme, il comportamento dell'anteriore si avvicina a quello della MotoGP. Perché prendiamo il pneumatico da endurance Michelin e la costruzione è simile. Quindi ho lavorato molto con le gomme e la moto stradale".
L’obiettivo è stato quello di migliorare la frenata, che oggi sembra essere, insieme alla Desmosedici, l’arma in più di Pecco Bagnaia: “Freno forte e duramente il più tardi possibile, ma penso di fare la differenza di più in entrata di curva. Ho lavorato molto su questo perché nel mio primo anno in MotoGP ho avuto molti problemi in fase di frenata. Verso la fine della stagione 2019 ho iniziato a concentrarmi particolarmente e in maniera più dettagliata in questo aspetto e già nel 2020 ho fatto qualche passo avanti. da questa stagione ho un feeling incredibile con l'anteriore. Non abbiamo cambiato nulla sulla moto, l'assetto è più o meno lo stesso dell'anno scorso, ma il feeling è migliorato molto e sono anche più bravo a gestire la gomma anteriore. Questa sensazione mi aiuta ad attaccare le curve veloci in quel modo".
Un lavoro sui dettagli, quindi, che ha potuto tenere conto anche di dati preziosi, come ha svelato lo stesso Francesco Bagnaia: “Jorge Lorenzo mi ha aiutato – ha detto – Non lui direttamente, ma i dati raccolti quando era un pilota della Ducati. Sono stati fondamentali perché mi hanno permesso di capire molte cose e di migliorare ulteriormente la mia guida”. E che ci sia tanto Jorge Lorenzo in Pecco Bagnaia lo hanno confermato anche Davide Tardozzi e lo stesso Lorenzo. “Abbiamo sovrapposto le immagini in alcuni punti lungo il percorso e abbiamo rivisto Jorge Lorenzo dal 2018. Se il casco e la tuta in pelle non fossero diversi, non ci sarebbe differenza. Sono simili per stile di guida e posizione sulla moto" – ha affermato il primo; “ci sono due piloti che hanno il mio stile di guida: uno è Quartararo, l'altro è Bagnaia. Entrambi sono su una moto che ho guidato negli ultimi anni" – ha ribadito il cinque volte campione del mondo.