Quando Lewis Hamilton non è a suo agio in pista i suoi team radio diventano spesso insofferenti e carichi di lamentele, come a volersi sfogare con il proprio team per le brutte sensazioni e i pessimi risultati della giornata. Un atteggiamento che negli anni i tifosi e gli addetti ai lavori hanno imparato a conoscere, ma che - quando arriva - va contenuto. Lo stesso Hamilton, appena scesa l'adrenalina della gara, prova a recuperare con parole molto più ponderate davanti alla stampa, spiegando il suo disappunto per i risultati ma dicendosi vicino al team nel tentativo di migliorare.
"Vinciamo e perdiamo insieme", il grande motto che ha sempre ripetuto, vale anche - e soprattutto - in questi momenti, ma a volte ricordarlo è complicato. E in periodi delicati come questo, con il britannico in fase di trattative con la squadra per definire il prossimo contratto in Formula 1, lo è ancora di più.
Sentire quindi Lewis Hamilton via radio, lamentarsi dei track limits, dire che la macchina non si può guidare, è parte di ciò che conosciamo dei "giorni no" del sette volte campione del mondo, ma è soprattutto un team radio a destare un po' di sorpresa nella domenica del Red Bull Ring: "Ragazzi, fanculo a questa merda - ha detto il britannico via radio - io voglio andare a casa".
Una brutta frase, sicuramente figlia di una frustrazione incrementata dall'adrenalina, che però ha richiesto l'intervento radio dello stesso team principal Toto Wolff: "Lo so Lewis, questa macchina è pessima. Per favore guidala". Un commento che ha divertito molti tifosi, ma che ha anche dato il segno del livello di frustrazione di Hamilton. Lo stesso britannico, a fine gara, ha poi ringraziato la squadra e cercato di dare un segno positivo dopo le tante lamentele: "Ottimo lavoro ragazzi. Avete fatto un grande lavoro con i pit stop. Mi dispiace se non siamo potuti finire più in alto nella classifica, la macchina era davvero dura da guidare oggi. Continuiamo a spingere".