La telenovela è finita, Adrian Newey ha scelto la meta della sua prossima grande sfida. Dopo un passato in March, in Williams, in McLaren e in Red Bull, il genio dell'aerodinamica della Formula 1 - conteso da tutte le squadre della massima serie - ha deciso di accettare la lusinghe di Aston Martin, di cui è diventato anche azionista, in vista del suo ingresso ufficiale nel 2025. La presentazione di Newey da parte di Aston Martin, arrivata oggi dopo mesi di rumors, ha visto il progettista inglese parlare per la prima volta della "nuova avventura" tra domande, certezze e la voglia di vincere, la stessa che lo accompagna nella massima serie dagli anni 80 a oggi. Rimasto in silenzio per lunghi mesi, mentre tutto il paddock della Formula 1 parlava di lui e del suo futuro, Newey ha potuto finalmente dire la sua e raccontare che cosa lo ha portato a scegliere, tra le contendenti, proprio la scuderia guidata da Lawrence Stroll: "Il lavoro svolto qui a Silverstone con la nuova sede è stato incredibile, la struttura è impressionante. Tra strutture, galleria del vento, le persone che lavorano qui e i partner, c’è tutto per poter costruire una squadra vincente".
L'obiettivo è chiaro, vincere almeno un mondiale con Aston Martin, al termine di un progetto quasi ventennale con Red Bull che Newey ha deciso di abbandonare nel 2024: "Ho deciso di smettere di lavorare per la Red Bull dopo il weekend di Suzuka in aprile. A quel punto non avevo davvero idea di cosa sarebbe successo dopo. Volevo solo fare il punto della situazione, godermi un po’ di pausa. E speravo che da qualche parte sarebbe scoccata una scintilla". Come sempre fondamentale nella sua vita, ha spiegato Newey, è stata la posizione della moglie Amanda: “Mandy è stata una parte importante di questo processo. Penso fosse preoccupata del fatto che l’avrei fatta impazzire se fossi stato troppo a casa". Le corse, da sempre il sogno e l'ambizione del progettista inglese, continueranno così a dominare la sua vita: "Essere coinvolto come designer nelle corse automobilistiche è stata la mia ambizione fin dall’età di 10 anni o giù di lì. E ho avuto la fortuna di realizzarla. Credo che sarebbe esagerato dire che mi sono goduto ogni singolo giorno della mia carriera, ma oltre il 90% è stato estremamente piacevole. Mi piace ancora la sfida di cercare di aumentare le prestazioni della vettura. È la mia motivazione principale ed è ciò che mi fa alzare la mattina".