“Di piloti che hanno corso con una clavicola rotta e a pochissimi giorni dalla frattura è piena la storia del motociclismo, quindi certo che Marco Bezzecchi potrebbe provarci” – Sono parole di Claudio Marcello Costa, il Dottor Costa, che ha risposto così quando gli abbiamo chiesto se il Bez potrebbe davvero essere regolarmente in pista in Indonesia già venerdì. Lo storico medico dei piloti e fondatore della Clinica Mobile, però, ci tiene a mettere in chiaro una premessa: “I suoi medici devono essere d’accordo. Io non mi permetterei mai di dire a un pilota cosa fare senza sapere nulla della sua reale situazione e del tipo di infortunio che ha riportato. Quindi è vero che a Bezzecchi dico ‘provaci’, ma è in via generica. I suoi medici sanno sicuramente meglio di me se è il caso o meno. Sia chiaro: non voglio mancare di rispetto a nessuno”.
La deontologia prima di tutto, quindi, con il Dottor Costa che, di fatto, s’è limitato a una considerazione più generale, ricordando le imprese dei tanti piloti che negli anni hanno sfidato il dolore scendendo in pista nonostante le ossa rotte. “Quello alla clavicola – ha poi aggiunto – è il più classico degli infortuni dei piloti e da un certo punto di vista è anche quello meno problematico. Cosa fece Jorge Lorenzo nel 2013 ce lo ricordiamo tutti. I manuali di scienza dicono che è bene stare a riposo per un determinato periodo, ma i piloti sono prima di tutto spirito e cuore e se Marco Bezzecchi si presentasse in pista già venerdì non farebbe qualcosa che non è già successa nella storia di questo sport. Poi, lo ripeto, ogni caso ha una sua storia e ha le sue specificità, quindi non essendo io il medico che ha curato Bezzecchi non posso sapere come stanno realmente le cose e quale è concretamente il suo quadro clinico”. Voci vicine al paddock dicono, però, che il Bez potrebbe effettivamente provarci e che già in queste ore, dopo l’intervento chirurgico effettuato dal Dottor Porcellini a Modena, potrebbe salire su un volo per l’Indonesia. Proseguirà lì la riabilitazione prima di presentarsi alla commissione medica della MotoGP che dovrà dichiararlo fit o unfit.
Una sfida contro il tempo che metterà a dura prova la tempra di Bezzecchi e che probabilmente lo costringerà anche a lottare contro il dolore. “Di sicuro se correrà non sarà in grado di dare il massimo, ma i piloti sono così generosi che a volte riescono a trovare energie e risorse anche oltre il limite umano” – ha detto ancora il Dottor Costa. “Se i suoi medici gli danno l’ok e lui se la sente – ha proseguito – a Marco Bezzecchi direi di provarci, così come ho fatto in tanti anni nel motomondiale con i protagonisti delle corse di allora. Adesso, però, è anche un po’ tutto diverso”.
La Clinica Mobile non c’è più, le dinamiche sono differenti e anche il fisico dei piloti in qualche modo non è più lo stesso, con il Dottor Costa che risponde così alla domanda sui rischi che corrono i riders moderni con così tante gare da affrontare in una stagione. “Più gare fai e a più pericoli sei esposto – ha spiegato – Detta così è sicuramente una considerazione banale e non serve di certo un medico per dire che se ti esponi al doppio dei rischi hai pure il doppio delle possibilità di farti male. Fin qui ci siamo, ma penso che nella MotoGP di adesso ci sia anche un rischio in più che non è così diretto e così strettamente legato alla statistica. Oggi i piloti seguono programmi di allenamento intensissimi che sono necessari per garantire la migliore performance nei fine settimana dei GP e anche le gare adesso sono il doppio con la Sprint del sabato e il GP della domenica. E’ chiaro, quindi, che i fisici sono più stressati e quindi diventa anche più facile che si verifichino determinati infortuni. Nella storia delle corse non è una novità che i piloti possono farsi male in allenamento, è sempre successo e sempre succederà, ma forse adesso i fisici sono così al limite che infortunarsi diventa più facile, al di là di traumi e incidenti”