“Io faccio ancora fatica a crederci, però è così” – Giacomo Agostini esordisce così quando gli chiediamo di commentare al telefono l’addio tra Marc Marquez e Honda. “Per carità – aggiunge – nella storia dello sport si sono sciolti matrimoni che sembravano indissolubili, quindi non sono sorpreso dal fatto che a fine stagione si separeranno, ma da altro. Stiamo parlando di Honda”. L’altro, nello specifico, è il tira e molla lunghissimo di questi mesi e, soprattutto, l’atteggiamento di Honda davanti alla possibilità di perdere il suo campione, ma anche l’approccio alla scelta fatta dello stesso Marc Marquez.
“Honda vince in Formula1 – prosegue Ago – Questo significa che hanno competenze e strumenti, oltre che dimensioni, per dominare nel motorsport. Eppure non c’è stata la capacità o la volontà di risultare convincenti agli occhi di Marc Marquez, magari con un progetto che consentisse di tornare competitivi in tempi brevissimi. E Marc Marquez ha addirittura rinunciato a un sacco di soldi per andare a cercare fortuna altrove, senza avere comunque garanzie e rischiando lo stesso un anno di transizione. Come stanno le cose lo sappiamo, ma è come se mancasse un pezzo in tutta la narrazione: c’è qualcosa che ci sfugge o che non ci è stata detta e quindi non sappiamo. Nella storia, soprattutto recente, di questo sport i piloti sognano di andare in Honda, non di andare via da Honda. Non sono molti quelli che l'hanno fatto. Ok, lo ha fatto Valentino Rossi, ma era diverso, aveva una moto competitiva e voleva dimostrare di saper vincere anche con una moto differente. Marc invece è come se avesse maturato la convinzione che la Honda non sarà competitiva nel giro di poco tempo. Fossi in Dorna mi chiederei seriamente se Honda non stesse pensando di non proseguire la sua gloriosa storia nelle due ruote”. Un’ipotesi, sia inteso, e nessuna sentenza da parte del quindici volte campione del mondo, che però ammette di essere oggettivamente spaesato: “Si diceva che sarebbe andato via, ma non ci credevo fino in fondo. Però capisco le sue motivazioni, sono stato un pilota, sono stato un campione e so perfettamente cosa significa avere in testa solo e esclusivamente la vittoria. Marc Marquez vuole vincere e, se guardiamo il tutto da questo punto di vista, lui è solo da ammirare, perché ci vuole coraggio a fare quello che ha fatto”.
Compreso, e Ago lo sottolinea ancora, rinunciare a un mare di soldi: “Si parla di dodici milioni e mezzo di Euro, non sono quattro spicci e non credo che nel Team Gresini o ovunque andrà gli garantiranno cifre anche lontanamente simili”. Su dove andrà Marc Marquez, Giacomo Agostini preferisce non sbilanciarsi: “Danno tutti per certo che salirà sulla Desmosedici di Gresini e non vedo perché non dovrei crederci. Quello è un gran bel team, ma chiaramente è privato. Anche il discorso che sarà solo per un anno mi suona un po’ strano, forse c’è in ballo un progetto più ampio, magari con qualche grande sponsor. Non lo so, le mie sono solo ipotesi. Però Marquez ha lì in Gresini il fratello, che magari gli avrà spiegato bene l’ambiente, il modo di lavorare e pure le caratteristiche della moto e quindi se Marc farà questo passo non sarà sicuramente al buio. Credo che sappia quello che sta facendo. Quanto ai discorsi che sento sui contratti che non valgono più niente, invece, non sono molto d’accordo. Se c’è l’accordo tra le parti dove sta il problema?”
Agostini, quindi, non ne fa una questione di numeri o di freddi accordi, ma anzi sembra voler mettere l’accento sull’aspetto umano: “Quel ragazzo è consapevole di essere ancora competitivo e non intende aspettare un giorno in più. L’anno che verrà rischia di essere di passaggio per lui, ma evidentemente Honda non ha saputo o voluto garantirgli che restare non sarebbe stato meno rischioso. La Ducati, non c’è dubbio, è la moto migliore e quindi posso capirlo, anche se adesso è tutto molto diverso rispetto ai miei tempi. Quando Hailwood e io eravamo in MV, dopo una stagione Mike andò dal conte Agusta a dire che sarebbe andato in Honda perché in MV c’ero già io. Insomma, era un po’ come se ognuno volesse legare il suo nome a un marchio. Mike con Honda, io con MV, Reed con Yamaha giusto per dirne alcuni. Ora, invece, è solo Ducati. Non è una critica: solo meriti per Ducati e per essere riuscita a arrivare a questo, capisco Dall'Igna quando dice che è bello sapere che Marquez vuole una Ducati. Se penso al mondiale dell’anno prossimo, però, mi viene da dire che se non sarà Pecco sarà Bastianini o Martin, se non sarà neanche Martin sarà Bezzecchi o Marquez. Insomma, sarà comunque sempre Ducati. E sono curioso di vedere ora come reagirà Honda, che pilota andrà a prendere e che moto tirerà fuori l’anno prossimo, perché credo che da questo si potranno capire molte cose”. L’ultima che resta da capire, invece, è se Marc Marquez potrà o meno essere realmente competitivo già al primo anno su una Ducati, per altro satellite e “vecchia” di un anno. Ma Giacomo Agostini su questo non ha dubbi. “Stiamo parlando di Marc Marquez – ha concluso – Non dell’ultimo della classe. Marco Bezzecchi sta dimostrando che con una Ducati vecchia di un anno, se si ha talento, si può vincere e quindi credo che potrà tranquillamente farcela anche Marc Marquez. Vedremo dei gran duelli. Se davvero andrà in Gresini non mi sento di escluderlo dalla lotta per il titolo già al suo primo anno sulla Desmosedici”