“Grazie per gli auguri, ma quest’anno è un po’ diverso”. Claudio Marcello Costa, il Dottorcosta, ne fa 83 e, come sempre da quando esiste MOW, abbiamo provato a chiamarlo. Questa volta, però, il medico dei piloti, l’uomo che più di altri ha incarnato la passione per questo sport pur senza salire mai sopra una motocicletta da corsa, ha potuto dire ben poco.
“Sto facendo i conti con la situazione di salute molto precaria di una persona a me molto molto vicina e, quindi, non ho proprio contatti con il mondo. Non con quello delle corse, proprio con il mondo – ha spiegato – sto ricevendo diverse chiamate dai piloti e dalle persone che ho incontrato in tanti anni nelle corse e questi auguri mi fanno sicuramente tanto piacere oggi, ma sulla MotoGP avrei ben poco da dire”. La solita franchezza. La solita grazia. Il solito garbo di chi, visto il momento, avrebbe pure potuto mandare a quel paese e invece sta lì a spiegare le ragioni di un sottrarsi che poi non è neanche un sottrarsi.
Non lo ha mai fatto e, anzi, esserci è stata la sua missione sempre. Esserci a bordo pista, esserci nei momenti difficili dei piloti, esserci per prendere a sportellate la morte e chiederle di aspettare. E’ in qualche modo quello che sta facendo anche oggi, anche se lontano dalle piste, anche se con qualcuno che gli è stato vicino per una vita e che poco o niente c’entra con i piloti. Durante un compleanno che, inevitabilmente, ha meno sorrisi e leggerezza del solito.
Non ci va, però, di farlo passare così e che il “rispetto del non scrivere” possa essere scambiato per un essersi dimenticati di un uomo che invece nessuno che abbia minimamente amato le corse dimenticherà mai. Il Dottorcosta ne fa 84 e per una volta ha poca voglia di parlare. E’ giusto così. Va bene così. Ma tre parole le diciamo noi lo stesso: tanti auguri Dottorcosta!