Tra queste, c’è il Flag Football, variante del football americano, che, per la sua maggior inclusività, potrebbe diventare un’importante tendenza del futuro
Nato nel secolo scorso come passatempo per i soldati americani, il Flag football ben presto si è fatto strada nell’immaginario comune divenendo nel corso degli anni, un’ottima alternativa al classico football e diffondendosi nelle scuole di tutto il mondo. Nonostante sia nuovo nello scenario olimpico ed ancora considerato uno sport emergente, ad oggi gode già di grande popolarità con tornei e campionati a livello nazionale ed internazionale.
Ma come funziona questa disciplina e perché è così rivoluzionaria? Immaginate tutta l’adrenalina di una classica partita di football ma con una differenza sostanziale: il contatto fisico non è ammesso. Dunque mettete da parte i duelli corpo a corpo, le mischie e i placcaggi, l’avversario può essere fermato solo strappando una bandierina legata alla sua cintura. Meno forza bruta più velocità, meno potenza più tatticismo. Ciò che ne viene fuori è un gioco dinamico, dove i giocatori non indossano le classiche protezioni e danno vita ad azioni più agili. La durata di una partita è più breve del football tradizionale- due tempi da venti minuti ed un eventuale tempo supplementare- e le squadre sono generalmente composte da 5 giocatori l’una, divisi tra attacco e difesa.
Lo scopo è lo stesso del football tradizionale: segnare nella endzone avversaria stando attenti a non lasciarsi strappare via la bandierina. Si ottiene punteggio con il classico touchdown e segnando punti extra tentando, tra le 5 e le 10 yard, un’azione successiva. Nonostante sia meno popolare del football americano, il Flag football si sta facendo rapidamente strada in tutto il mondo, vantando un gran numero di campionati maschili e femminili. Tornei mondiali, europei, italiani, in cui vengono messe in campo tantissime varianti di questo gioco.
Attualmente è diffuso in più di cento paesi e sta spopolando anche nelle scuole di tutto il mondo, Italia compresa. Infatti, la mancanza di contatto fisico lo rende più sicuro e alla portata di di atleti di ogni età; insomma meno infortuni, tanti benefici. Nella rapida ascesa di questa disciplina, fondamentale è stato anche il contributo dell’NFL che ha creato un apposito programma per favorire la diffusione del Flag football nelle zone meno avvantaggiate. "NFL FLAG-In-School apre la porta dell'accessibilità a tutti gli studenti indipendentemente da genere, età, classe, capacità fisica ed etnia” dice uno dei partner del programma. Si è aperta dunque una nuova frontiera per il football; una variante che supera i confini tradizionali divenendo accessibile a tutti e il suo approdo alle Olimpiadi costituisce la punta dell’iceberg di una rivoluzione già iniziata da tempo. La tradizione si unisce all’innovazione e chiunque può fare la differenza. Il tempo scorre e le Olimpiadi 2028 saranno un trampolino di lancio per uno sport che ambisce a formare ed attirare tantissimi nuovi talenti.