È, per la seconda volta in due anni, un finale di stagione in piena crescita per Fabio Di Giannantonio, che in Thailandia torna a vedere il 4° posto in gara già raggiunto in Australia. Peccato che, contro la sua volontà - ma caldamente consigliato da team e medici - dovrà operarsi alla spalla sinistra in seguito a un incidente rimediato nelle pre qualifiche del GP d’Austria e non continuare a cercare una vittoria sempre più vicina in queste ultime settimane. Di Giannantonio lascerà libera la moto a Sepang e a Valencia (ad Andrea Iannone?), con l'obiettivo di tornare in piena forma nel 2025.
Il prossimo anno ‘Diggia’ sarà il terzo pilota Ducati, vale a dire l’unico assieme agli ufficiali (Pecco Bagnaia e Marc Marquez) ad avere una GP25, possibilmente la più grande occasione del pilota romano da quando è in MotoGP. Fabio è veloce, maturo, l’armonia con la squadra è buona e a giudicare dai risultati migliorare nella velocità d’adattamento potrebbe rendere tutto più facile per lui.
Finito il GP della Thailandia il romano saluta così la MotoGP 2024: “Sono contentissimo perché abbiamo fatto un altro grande step, sono due gare che finiamo quarti veramente a ridosso del podio, andiamo forte, nonostante l’infortunio siamo sempre lì e abbiamo dimostrato costanza tutto l’anno”, ha raccontato in collegamento ai colleghi di Sky. “Abbiamo fatto un garone anche sull’acqua, quindi in ogni condizione ci siamo: sono proprio contento, mamma mia. Veramente un peccato questo infortunio, anche se è giusto tornare a casa e fare quello che va fatto tornando a casa per l’operazione”.
Quando dallo studio gli dicono che ormai è ‘un vero campione’ lui fa un passo indietro, mostrando esattamente la mentalità di un pilota: “Campione ancora non lo sono, sto lavorando veramente giorno e notte anche assieme al team perché l’obiettivo è quello, vorrei che non fosse solo un sogno e lavorare per arrivarci. Secondo me con il lavoro, la dedizione e la determinazione che stiamo avendo può essere un obiettivo raggiungibile, sta solo a noi”.
Provarci sempre, quindi. E, come dice il casco di Pedro Acosta, punta alla luna, male che vada atterrerai tra le stelle. Resta da capire, e lo chiede Max Biaggi, come mai l’inizio di stagione sia stato così difficile per Fabio, che spiega la cosa parlando della compatibilità tra moto e gomme: “A dirla tutta l’anno scorso quando ho provato la moto 2023 a Valencia con le gomme 2023 ero carinissimo. Volevamo, al test volavamo ed ero convinto che sarebbe stato un grande anno. Purtroppo sono state cambiate le gomme e il lavoro si è un po’ azzerato, perché tutto il buono che questa moto ha - che serviva per le gomme 2023 - con l’introduzione delle gomme 2024 ha creato soltanto difetti a questa moto e o non potendo lavorare sulla moto a livello strutturale come il team factory, ma solo sulla geometria e l’elettronica, abbiamo un po’ subito il nostro pacchetto. Però anche lì ci abbiamo lavorato un po’ e siamo riusciti ad essere competitivi. È un po’ quello che ti succede quando hai la moto vecchia”.
È vero, la moto è costruita sulle gomme e viceversa, quindi trovare la miglior abbinata possibile è fondamentale per trovare i risultati. Nel 2025 però, Fabio avrà (quasi) le stesse carte degli ufficiali, una scommessa che ha voluto fare puntando su sé stesso e non al denaro che gli era stato offerto da Yamaha. Resta da capire quando lo vedremo tornare in moto, perché con tutte le probabilità sarà costretto a saltare il test di Valencia di fine stagione.