“I rischi sono stati grandi e tanti. Penso che così tanto non abbiamo mai rischiato in questa stagione e che nessuno oggi avrebbe voluto essere me o Pecco in questa giornata”. Jorge Martin ha il viso tirato e lo sguardo di chi è consapevole di aver messo nel sacco 20 punti che avrebbero potuto essere zero. Banale da dire e pure un po’ scontato, ma è quello che è se si rilegge una gara in cui l’attuale leader della classifica mondiale s’è ritrovato continuamente a un passo dalla ghiaia. “Al mattino nel warm up andavo forte – ha raccontato – Poi, però, oggi ho capito già nel giro di allineamento che le sensazioni non erano buone. Pecco ha capito come interpretare la pista prima di me e la verità è che oggi avrei fatto comunque secondo. Portiamo a casa il massimo di ciò che si poteva”.
Analisi lucida e gran sorriso finale, ma non prima di aver ringraziato Marc Marquez. Sì, perché cadendo mentre era in piena bagarre con Bagnaia, l’otto volte campione del mondo ha (involontariamente) fatto accendere una spia dall’allarme nella testa di Martin su cosa non fare in quella curva in tutti i giri successivi. E’ un Martin sicuramente diverso rispetto al passato, più pronto e capace rispetto alla possibilità di doversi accontentare. E questa non è una buona notizia per Pecco Bagnaia, soprattutto dopo la sentenza emessa proprio dal GP della Thailandia. Con 17 punti di vantaggio in classifica, infatti, lo spagnolo di Pramac potrà “limitarsi” a fare l’inseguitore, visto che i punti messi a disposizione dalle due Sprint e dai due GP che mancano sono 72 in totale e che se anche Pecco dovesse conquistarli tutti a Jorge Martin “basterà” arrivargli sempre immediatamente dietro. Se, in sostanza, Bagnaia chiudesse sempre primo, Jorge Martin sarebbe campione del mondo arrivando sempre secondo.
E’ chiaro che non è abbastanza per dormire in mezzo a sei cuscini, ma è comunque una garanzia in più da mettersi nelle tasche della tuta in Malesia e a Valencia. “Lui deve prendere più rischi di me” – ha commentato Martin, prima di tornare a parlare del suo GP. “Ho fatto un errore alla curva 3 e lì mi ha superato Bagnaia – ha spiegato – Verso metà gara ho ritrovato ritmo e stavo andando più forte, ma ho visto che Marquez ha perso il davanti e a me è successa la stessa cosa, ma vedendo la sua caduta ho corretto la moto e capito che dovevo regolarmi. Sono felice di aver finito perché era difficile, è stata una gara molto mentale: era difficile rimanere concentrati. Il Warm Up mi era piaciuto, potevo andare sui cordoli e andavo più veloce, in gara se andavi sui cordoli partivi. Pecco è stato più furbo di me: ha capito quando i cordoli si sono asciugati e andava veloce su quelli, io c'ho provato a fare come lui e andavo meglio, ma avevo già usato troppo le gomme".
E’ il racconto della gara e delle sensazioni vissute, ma “capire un attimo dopo Pecco e aspettare a prendere rischi” è qualcosa che Martin adesso potrà fare sempre, purchè tenendo sempre il rosso negli occhi e senza lasciare che qualcuno degli altri si metta in mezzo.