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Il Maradona segreto,
sempre in bilico tra Inferno e Paradiso

  • di Tommaso Spada Tommaso Spada

27 novembre 2020

Il Maradona segreto, sempre in bilico tra Inferno e Paradiso
Un pittore vestito da rockstar: tutto quello che (forse) non sapete sul Pibe de Oro. Un breve viaggio per raccontare un campione senza precedenti, tra genio e sregolatezza

di Tommaso Spada Tommaso Spada

A Napoli, le strade continuano a versare lacrime per l’addio di Diego Armando Maradona. Il mondo intero piange, l’Argentina ha proclamato tre giorni di lutto nazionale, ma per riprendersi, ne serviranno molti di più. Perché D10S non era uno qualsiasi. Maradona era il Calcio, con la C maiuscola.  Non si limitava a scendere in campo, lui era un pittore, dipingeva cose in campo.

Ho provato a riassumere la follia, l’istinto, la passione: tutto questo, è Diego Armando.

Una morte ancora poco chiara e le accuse del suo avvocato Morla.

Solo poche settimane fa, Maradona aveva superato con successo una operazione al cervello per rimuovere un ematoma subdurale. Un intervento duro che lo ha messo a dura prova. Rimasto a Buenos Aires per trascorrere la convalescenza, è successo quello che tutti noi ormai sappiamo già, Maradona se n’è andato.

Il fatto è che sia morto per altri motivi, d’altronde, i problemi di salute lo hanno sempre tormentato in questi ultimi anni. Diego sarebbe morto per un arresto cardiaco, ma il suo avvocato, Matìas Morla, avrebbe accusato di negligenza i medici e chi avrebbe dovuto stargli accanto; aggiungendo inoltre, che il suo cliente e amico fraterno sarebbe rimasto da solo e senza assistenza per ben dodici ore prima della sua dipartita. Una “idiozia criminale”, così l’ha definita. Ma come spesso accade quando si tratta di personaggi noti, la vita si spezza e si porta dietro con sé polemiche e giudizi.

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Tutti gli amori e i figli di Diego appartengono a determinati periodi della sua vita.

“10 ragazze per me posson bastare”. Battisti con le parole, Diego Armando con i fatti.

Che l’argentino non fosse un fenomeno nelle relazioni amorose, come magari poteva esserlo sul campo è risaputo, quello che però non è scontato è il contesto in cui ha avuto queste relazioni. La prima moglie è Claudia, il suo primo grande amore, la fidanzata del suo quartiere, con la quale è cresciuto insieme e con la quale ha avuto due figlie. Una storia d’amore durata anni. Tanto amore e tanti tradimenti. Nel 1986 - un anno speciale per Maradona - nel pieno della sua esperienza a Napoli, nasce Diego Jr, figlio di una relazione con Cristiana. A metà degli anni Novanta, di pari passo con gli ultimi anni della sua carriera da calciatore, nasce Jana, a seguito di una relazione con Valeria. Questi ultimi due figli dovettero aspettare anni prima che Diego li riconoscesse.

Poi il crollo definitivo, gli anni più bui, la dipendenza dalle droghe e quelli passati a curarsi a Cuba. Proprio qui, riconosciamo il buon vecchio Diego Armando: 5 anni vissuti all’Avana e 3 figli concepiti. A seguire, la ricerca del riscatto personale, il rientro in Argentina e l’amore con Veronica, la quale verrà lasciata da Diego nel 2013 una volta rimasta incinta. E per finire Rocio, l’ultima donna della sua vita. I due rimangono insieme diverso tempo ma non si lasciano bene. Tant’è che la famiglia del Pibe de Oro l’ha lasciata fuori dalla camera ardente.

Come per i tifosi, anche per le donne direi: "Ho visto Maradona, ho visto Maradona. E mammà, innamorata son".

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Gli scheletri nell’armadio.

Una vita macchiata dagli eccessi, dalle droghe e dall’alcol. Una carriera grande, conclusasi in modo poco degno, le sue battaglie contro i test antidoping e ovviamente, le squalifiche. Questo non se lo meritava Diego.

Maradona sprofonda nella tossicodipendenza e ha un terribile infarto nel 2000 che lo segna profondamente. Il suo passaggio a Cuba all’inizio del nuovo millennio è fondamentale per lo sviluppo del suo personaggio. Una riabilitazione lunghissima, sostenuta dall’amico Fidel Castro. Per un po’ esce dalle scene, sembra essersi ripreso. Sì, Diego sta tornando, sta guarendo.

E invece no, non ci riesce; viene ricoverato nuovamente in ospedale per problemi cardiaci: è ancora dipendente dalla cocaina.

Ed infine, gli ultimi anni: la depressione, la solitudine, l’insonnia. E l’alcol, di nuovo.

Una rockstar a tutti gli effetti. Pure quelli collaterali.

Il gol all’Inghilterra ai mondiali dell’86 non è stato casuale.

Uno dei gol più famosi della storia del calcio. Forse il più bello di sempre. Un’azione cominciata da metà campo, un pallone incollato ai piedi e una telecronaca che ancora oggi ad ascoltarla fa venire i brividi. Ebbene sì, Maradona quel gol lo aveva già provato, 6 anni prima in una amichevole, proprio contro l’Inghilterra. Quel giorno un giovane Diego Armando Maradona, neanche ventenne, si libera come suo solito di un consistente numero di avversari che lo avevano appena accerchiato e si lancia verso la porta. Diego calcia sull’uscita del portiere, non lo dribbla, e sbaglia. La palla esce di un centimetro, il tanto che basta per imparare la lezione. E in quella gloriosa azione dell’86, Maradona supera il portiere e non fallisce. Il resto è storia.

Diego non era Dio, era umano ed era buono. La sua vita fuori dal campo lo ha condannato e ne ha fatto di lui un lupo cattivo. Ma per tanti altri è stato, ed è tuttora, un esempio e un simbolo. La mano de Dios, la rivincita dei più deboli, l’Argentina, Napoli.

Grazie Diego, col cuore. E perdonaci, se non siamo riusciti sempre a meritarti.

 

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