Maverick ama la moto rigida che aiuti la sua guida di forza, Fabio Quartararo, invece, preferisce una moto morbida. Yamaha l'ha fatta di burro e sarebbe stato impossibile continuare insieme. E' la sintesi estrema dell'intervista rilasciata dal papà di Maverick Vinales ad AS.com. Una lunga chiacchierata in cui il genitore e manager del pilota spagnolo ha svelato tutti i retroscena che hanno portato alla rescissione del contratto a fine stagione e alla difficile decisione di rinunciare ad un ingaggio faraonico pur di poter esprimere a pieno il proprio potenziale su una moto che si adatti al suo stile e con un team che creda realmente in lui. "Maverick - ha detto Angel Vinales - ha ormai trovato stabilità in casa. È diventato più maturo e la nascita della bambina gli ha fatto pensare che non può essere che in un post, a casa,o sia così felice e nell'altro, il box, piange. Non si sente ricompensato. Ha già soldi, cosa doveva fare, vivere amareggiato? No. Lui è capace di ribaltare la storia da un weekend all'altro”. Però ha sentito di non poter contare, adesso come in futuro, sul pieno appoggio della squadra e l'arrivo di Fabio Quartararo, subito vincente, ha scombinato pesantemente le carte. Perchè il francese ha uno stile di guida molto diverso da Maverick Vinales e preferisce una moto molto morbida, mentre Vinales la preferisce particolarmente rigida.
Quella moto è per la guida di Lorenzo o Fabio Quartararo, appunto. È burro. Maverick ha bisogno di più rigidità. Perché? Perché Maverick è come Marc, attaccano con forza per sfruttare il loro potenziale. Quella bici ha un limite e da lì non ti lascerà andare. La gestione meccanica non è stata eseguita bene. Non hanno saputo dargli quello che vuole e lui non ha saputo guidare quella moto al cento per cento. È un accumulo di cose e non è stato più felice e nemmeno sereno. I media lo hanno attaccato, dicendo che era lui, che era lui, che era lui, e arriva un momento in cui esplodi e dici basta. Maverick non se ne va perché la moto è pessima, sia chiaro, ma perché la Yamaha non gli ha dato la moto che si adatta a lui e lui non ha saputo adattarsi alla moto che aveva la Yamaha”.
La separazione, comunque, non è stata così semplice e nemmeno così fulminea come si è pensato, visto che le prime voci sono circolate nella serata di venerdì e l'ufficializzazione dell'addio è arrivata appena lunedì. Se ne è parlato a lungo e per diverse settimane, come spiega Angel Vinales, e non senza momenti di forte tensione emotiva. "Lin Jarvis ha anche pianto - ha aggiunto - Il podio di Assen ha pure complicato le cose. Il podio in questa gara ha fatto male alla Yamaha. Sì, lo confermo. Hanno provato a farlo restare e gli hanno parlato e lui ha detto loro che non si trattava di restare, si trattava di volersi divertire e che non potevano darglielo”.