Apprendista campione. Marco Bezzecchi, 23enne riminese del team Sky VR46 Racing Team non ha fretta. Terzo in campionato, il “Bezz” punta al titolo, ma non ha fretta di arrivare. Lo scorso anno ha rifiutato la promozione in MotoGP con Aprilia per provare a vincere il titolo in Moto2 e crescere prima del grande salto.
Terzo a 56 Punti da Remy Gardner, cosa è mancato finora?
Siamo ancora in lotta per il campionato, l’obiettivo è il titolo. Stiamo facendo un buon campionato, ma i due piloti KTM, Remy Gardner e Raul Fernandez stanno facendo un altro sport. Non si è mai visto in Moto2 due piloti che danno un secondo a tutti nei primi 5 giri di gara, come è successo in Germania. È strano, forse hanno trovato qualcosa di diverso da tutti gli altri.
Lo scorso anno hai rifiutato l’offerta di Aprilia. Vedendo quanto è cresciuto il progetto, te ne sei pentito?
Non mi sono pentito perché non mi sentivo pronto. Volevo migliorare alcuni aspetti, come la qualifica. La MotoGP è il sogno di ogni pilota e le opportunità non sono molte per cui voglio sfruttarla al meglio quando capiterà. Mi dispiace solo per Massimo Rivola perché con Aprilia aveva espresso un grandissimo interesse e mi aveva fatto molto piacere. Ma nella mia testa avevo già le idee chiare per il mio futuro e non volevo sconvolgere i piani.
E se il titolo Moto2 non dovesse arrivare?
Noi ci stiamo provando e dando il massimo.
L'anno prossimo il team VR46 schiererà due moto Ducati. Moto italiana, team italiano e piloti italiani. Una tua promozione insieme a Luca Marini sembrerebbe un’evoluzione naturale.
Non abbiamo ancora iniziato a parlare del mio futuro. Come ogni anno, il momento caldo è durante la pausa estiva per cui inizieremo a breve.
Questa incertezza è fonte di pressione ulteriore?
No, perché sono il primo a mettermi pressione. Non mi sento sotto esame. Voglio fare bene per me e il mio team.
Come ti vedresti su una Ducati?
Sarebbe un sogno fare una sorta di ‘Nazionale azzurra’. Non so se la Ducati si adatti bene al mio stile, è sempre una combinazione di cose: il pilota che cerca di adattarsi alla moto e viceversa. Mi vedo bene sulla Rossa, ma anche sulla Yamaha, la Honda, la Suzuki…. Mi piacerebbe provare tutte le MotoGP.
E se non dovesse succedere?
Non sarebbe una sconfitta, ma non ci voglio pensare.
Tornando alla VR 46, com’è avere Valentino Rossi come “capo”?
È un grande onore correre per lo Sky VR46 Racing Team perché Vale è il mio idolo fin da quando ero bambino. Correre per la sua squadra è un grandissimo traguardo e un’incredibile opportunità. Poi Vale con noi è eccezionale: alla fine lui è uno come noi. Quando usciamo insieme la sera, possiamo parlare un po' di tutto, non solo di moto. Vale in realtà non dà consigli. Essere con lui è una scuola costante. La cosa più bella? Ci sta vicino anche nei momenti più difficili. Dopo il mio primo anno difficile in Moto2, ha creduto in me, promuovendomi nel team interno. È stata una grande soddisfazione e una dimostrazione di grande fiducia. E poi Vale ci tiene moltissimo a noi e questo è figo.
Cosa ti aveva chiesto Valentino Rossi per questo 2021?
Valentino è il primo a non mettere pressione. Vale non ti dice ‘devi fare così' o ‘devi cercare di fare questo'. Anzi, ti lascia molto sereno, e questo mi piace molto. Ci alleniamo anche al Ranch, capita di scambiare le sensazioni. Mi sento un privilegiato.
Pilota dell’Academy nel 2015, il debutto in MotoGP sarebbe la ciliegina sulla torta.
Quando ho iniziato con loro, ancora non c’era il team, ma se ne parlava. È un progetto bellissimo che ha richiesto un grande sforzo di Valentino e tutti i collaboratori.
Il debutto in MotoGP con tutti gli sforzi connessi rischia di snaturare l’anima dell’Academy con il ritiro dalla Moto3?
Siamo noi che siamo cresciuti! (ride). Lo spirito e l’impegno non cambia, anche perché non tutti i piloti dell’Academy corrono nel team VR46. Io, per esempio, faccio parte dell’Academy da quando correvo nel CEV in Spagna e ho debuttato nel Mondiale con Mahindra sempre attraverso la VR. Il supporto dell’Academy non è cambiato anche quando correvo in un team diverso. Per questo il modello vincente dell’Academy non cambia, come si può vedere alla presenza dei piloti dell’Academy in ogni classe. Basta guardare a Pecco Bagnaia nel team Ducati ufficiale, Franco Morbidelli con Yamaha Petronas o Luca Marini nel Team VR46 Esponsorama.