Stefano Domenicali a Imola ci è nato, ci è cresciuto, e forse proprio lì - tra le curve dell'Autodromo Enzo e Dino Ferrari - ha fatto crescere la passione per un mondo, quello dei motori, di cui oggi è uno dei più importanti volti internazionali.
E' iniziata infatti "l'era Domenicali", che lo vede quest'anno prendere l'eredità di Chase Carey e diventare nuovo presidente e amministratore delegato della Formula 1.
Domenicali ha già espresso alcuni degli obbiettivi che si è prefissato in questo nuovo e importantissimo ruolo ai vertici della classe regina del Motorsport: motori, budget cap, prospettive per il futuro ma anche emozioni e piloti che "devono rimanere al centro di questo sport".
C'è però un sogno "tutto italiano" che Stefano Domenicali potrebbe realizzare prestissimo e che renderebbe felici non solo i tifosi italiani ma anche chi, grazie all'appuntamento del 2020, ha potuto riscoprirla e apprezzarla: riportare Imola nel calendario ufficiale della Formula 1.
Già perché l'appuntamento autunnale della passata stagione, con un corto weekend di due giorni, sembrava essere una parentesi felice in un anno bizzarro come quello appena concluso. Così come il Gran Premio del Mugello, quello di Portimao e quello della Turchia.
Sono sempre più insistenti però le voci che vorrebbero per Imola un destino diverso: nel calendario ufficiale, composto da ben 23 appuntamenti, c'è ancora una data da assegnare, quella del 25 aprile, e tutti i rumors vorrebbero il circuito bolognese in pole position per l'assegnazione.
Domenicali, dal canto suo, non ha mai nascosto l'amore per Imola e la volontà di rivederla nel calendario della F1: "Mi renderebbe molto felice. Sono nato accanto al tracciato , da piccolo andavo a vedere le gare alla Tosa. Una volta era quella la prima vera curva, dopo ventidue secondi di full gas, dopo il Tamburello. Quando i piloti arrivavano alla Tosa li aspettava un muro di gente in festa: una splendida immagine che fa parte della mia giovinezza".