Archivia un sabato sontuoso Pecco Bagnaia che, dopo aver firmato una pole corredata di record della pista al mattino (1’30”031, tempo che si può leggere anche al contrario), ha infiammato il pubblico di Misano con la miglior Sprint Race della sua stagione. Tredici giri non iniziati nel migliore dei modi, con il campione del mondo in carica sfilato da Jorge Martín allo stacco della frizione e infilato da Brad Binder all’uscita della Brutapela, complice una severa sbacchettata della Ducati numero 1, che ha costretto Bagnaia ad alzare la testa dal cupolino e a pelare il gas. A quel punto fantasmi del sabato pomeriggio – dichiaratamente il momento peggiore del weekend secondo il campione del mondo in carica– aleggiavano sulla sua sagoma rossa, ma Pecco è stato bravo a farsi scivolare addosso la situazione svantaggiosa, trasformando il nervosismo in energia positiva, lo svantaggio iniziale in pretesto per spaccare il cronometro da subito.
Tempo due curve e Binder è stato sverniciato prima della Quercia, mentre Pecco puntava il mirino sul suo principale rivale per il titolo mondiale, transitato sul traguardo del primo passaggio con sette decimi di vantaggio. Bagnaia ha ricucito il gap rosicchiando manciate di centesimi, fino ad agganciare Martín al termine del quinto giro, quando il monitor dei tempi si è illuminato di rosso: 1’30”792, giro veloce della Sprint – made in Chivasso, Italy. Eppure il pubblico del Santa Monica ha dovuto attendere altri cinque minuti per vedere il fatidico sorpasso, arrivato al giro 8 al Carro e agevolato da un evidente sbavatura di traiettoria di Jorge, rimasto troppo largo in percorrenza di curva 12. Pecco, salvatosi poco prima da una chiusura d’avantreno al Rio grazie ad un reattivo e coordinato movimento di ginocchio e gomito destro sull’asfalto, non ci ha pensato due volte: si è fiondato all’interno come un rapace, mentre il numero 89 rialzava la Ducati del Team Pramac.
Si è capito dai primissimi metri successivi allo scambio di posizioni che Martín non ne avesse abbastanza per rispondere a Bagnaia, che ha continuato a girare sul piede dell’1’31”basso fino all’ultimo giro, unico scampolo di Sprint in cui il numero 1 ha preferito amministrare, motivo per cui sui fogli dei tempi vedrete il distacco di Jorge Martín pari a tre decimi scarsi (solo nell’ultimo passaggio, Pecco ha perso più di mezzo secondo). Ha osservato il duello da posizione ravvicinata Enea Bastianini, terzo ed autore di un dignitosissimo sabato, in cui è riuscito a scavallare i problemi in qualifica conquistando la terza casella in griglia, presupposto basilare per condurre una gara lineare: ha girato con tempi molto simili a quelli di Jorge e Pecco, chiudendo ad un secondo e tre decimi dalla testa della corsa, gap che potrebbe annullare domani, quando la gestione gomme diventerà un fattore. Marc Marquez, invece, è arrivato a quattro secondi dal terzo gradino del podio, dopo essere stato protagonista di una brutta partenza, di una battaglia vinta contro le KTM di Acosta (quinto) e di Binder (sesto), di un “lungo” prima del Carro che l’ha convinto a mettere sei punti in cascina senza prendersi ulteriori rischi.
Racchiusi in un secondo Quartararo (settimo), Bezzecchi, (ottavo), Morbidelli (nono) e Vinales (decimo), gruppetto frizzante capitanato da un Diablo e da una Yamaha davvero incoraggianti a Misano, con Fabio che all’ultimo giro ha replicato agli attacchi della Ducati gialla targata VR46. L’altra, quella di un sofferente Fabio Di Giannantonio, ha occupato per tutta la durata della Sprint la tredicesima posizione, preceduta dalle Aprilia di Miguel Oliveira ed Aleix Espargaró. Da segnalare la prestazione di Luca Marini – sedicesimo, primo delle Honda, firmatario di un ritmo sull’1’32”basso che lascia presagire un bagliore di progresso.