Michelin in MotoGP continua a macinare record, in gara come in qualifica, inseguendo lo sviluppo tecnico delle moto sotto diversi aspetti. Per farlo, Michelin impiega un macchinario raffinatissimo per la costruzione dello pneumatico posteriore, macchinario che abbiamo avuto il privilegio di vedere dal vivo in una visita a Clermont-Ferrand prima dell’inizio della stagione: una sorta di stampante 3D, precisissima, con cui viene assemblata la gomma.
Il prossimo passo, come ci era stato anticipato questo inverno, doveva essere l’introduzione della medesima tecnologia anche per lo pneumatico anteriore, che al momento viene assemblata attraverso un processo costruttivo differente e meno raffinato. L’obiettivo quindi è costruire carcasse più rigide e quindi più performanti in frenata, mescole con una maggiore aderenza, più leggere del 20% (si perde un chilo) e, soprattutto, meno sensibili alle variazioni di pressione. In breve, gomme migliori.
Tutto questo Michelin l’ha portato a Misano per i test di due settimane fa, alcuni piloti (specialmente Bagnaia) l’hanno particolarmente apprezzato. Tempo di tornare in pista per il GP dell’Emilia-Romagna però, che il costruttore francese ha fatto slittare l’introduzione della nuova gomma al 2026, non 2025 come inizialmente preventivato. I motivi li spiega Piero Taramasso nel video che segue, ma c’è di più: i piloti, alcuni di loro, hanno chiesto espressamente di allungare i tempi: “Molti piloti si sono lamentati di questa gomma”, ci ha raccontato Bagnaia. “È vero che l’abbiamo provata in una condizione particolare, perché il grip era fantastico e il mio feeling era ottimo, ma penso che sia lo stesso motivo per cui in Indonesia e India ho usato una gomma diversa rispetto agli altri e penso che questa vada nella stessa direzione: posso frenare di più, entrare più forte in curva e questo per me è un3 grosso aiuto, ma forse non è un aiuto per tutti. Aspetterò e quando arriveranno sarò contento. Forse sarebbe stato meglio dire che non erano un granché", ha scherzato Bagnaia. "Ho imparato una nuova lezione”.
Marc Marquez e Fabio Quartararo sono entrambi contrari
Quando siamo andati a fare la stessa domanda a Marc Marquez, lui ha parlato soprattutto di cadute: “Per me posticiparlo è una buona decisione. Non puoi decidere una cosa come la gomma davanti solo con un test, su di una pista e con una condizione. La gomma che abbiamo adesso funziona, i piloti e i tecnici devono capire questa nuova gomma ed evitare le cadute. Normalmente quando cambi la gomma davanti hai sempre queste cadute strane e devi anche capire la temperatura, la pressione… a me è piaciuta, ma per me è una buona decisione adattarla dopo aver provato diverse condizioni e diverse mescole di questa nuova gomma”. È vero che durante i test Marc non era stato così positivo nel giudicare la gomma, ma anche che effettivamente - a dirlo è stato lo stesso Bagnaia - provare poco novità così rilevanti rischia di compromettere i risultati in pista. Non sembra, quindi, che i piloti abbiano voluto schierarsi contro il campione del mondo in carica. Anche a sentire Fabio Quartararo, che pure ci è andato molto bene, la gomma non era da usare nel 2025: “Per me la gomma ha un buon potenziale, ma è strana. Sono stato abbastanza veloce con questa gomma e la sua stabilità nelle frenate a moto dritta è incredibile. Ma non so perché, però nelle curve a destra avevo un grandissimo feeling e in quella a sinistra non sentivo niente. Pecco ha fatto trentuno e due con la media e io ero a tre decimi da lui, più veloce con la gomma nuova rispetto a quella vecchia. Però il feeling non era buono. Se miglioreranno quello… la gomma ha un potenziale enorme, se migliorano quello può diventare eccezionale. Manca il feedback, è anche vero che dopo qualche giro ero già più veloce. La gomma è eccezionale, ma forse devono lavorare ancora un po’ sull’edge”.
Resta il fatto che, quando verrà adottato definitivamente, questo nuovo anteriore cambierà ancora lo stile di guida dei piloti, esattamente com'era stato durante il passaggio da Bridgestone a Michelin. A trarne vantaggio probabilmente saranno i piloti che cercano più sostegno dalla gomma in staccata, oltre a quelli di nuova generazioni che non hanno ancora sviluppato delle grosse abitudini nella guida.