Meglio cominciare dalla fine. Perché negli ultimi minuti delle prequalifiche del venerdì del GP dell’Emilia Romagna è successo di tutto. Con molti dei protagonisti che, nel tentativo di trovare il giro perfetto, sono finiti sulla ghiaia. E’ successo a Brad Binder, è successo a Enea Bastianini, è successo a Pedro Acosta e è successo persino a Jorge Martin, che ha comunque strappato il secondo tempo di giornata. A terra, purtroppo, anche Fabio Di Giannantonio, con la Desmosedici del Team Pertamina Enduro VR46 Racing, con il pilota romano che nella sagra dei crash è stato quello che ha pagato le conseguenze più significative, visto che è rientrato al box evidentemente dolorante. Per tutti gli altri, invece, niente di preoccupante, anche se le tante cadute non hanno permesso di cercare l’ultimo attacco al tempo per via delle bandiere gialle.
Chi ride, alla fine di tutto, è ancora una volta Pecco Bagnaia. Il campione del mondo ha trovato il giro perfetto quando mancavano ancora diversi minuti alla bandiera a scacchi e è riuscito persino a demolire il suo stesso record, ottenuto su questa pista appena due settimane fa. Uno, trenta e duecentottantasei il crono registrato da Pecco, con tanto di gesto di liberazione al rientro al box, dopo la fine del turno. Il distacco dal secondo della classe, Jorge Martin, è importante, quasi due decimi, se si considera che qui s’è corso appena due settimane fa, ma c’è da dire anche che la caduta sul finale ha tolto a Martin l’opportunità di migliorarsi. Alle spalle dei due leader della classifica generale c’è Marc Marquez, protagonista di un turno tutto in salita, ma capace insieme alla sua squadra di mettere a posto una moto con cui inizialmente non s’è trovato benissimo. Terzo a tre decimi da Pecco e seguito, a appena 22 millesimi, da Enea Bastianini, anche lui caduto nelle ultimissime fasi.
Davanti a tutti, quindi, gli stessi quattro che guidano la classifica generale e che, ormai si può anche dire senza timore di finire smentiti, saranno anche gli unici che potranno giocarsi questo mondiale 2024. La vera sorpresa di Misano 2, piuttosto, è alle spalle dei fantastici quattro, con Fabio Quartararo che bissa la Q2 centrata quindici giorni fa, ma migliorando di molto il suo miglior tempo e pure la posizione rispetto al venerdì di Misano 1: quinto con uno, trenta e ottocentottantasei. Quella del francese oggi è stata anche l’unica Yamaha in pista, visto che Alex Rins non ha partecipato al turno di prequalifiche. Sesta piazza per Franco Morbidelli, che a Misano uno era riuscito a centrare il terzo tempo in griglia e un terzo posto nella Sprint (prima di cadere nella gara lunga), seguito da Marco Bezzecchi, che conferma di trovarsi più che a suo agio sul circuito di casa. Chiudono la top 10 le due Aprilia di Maverick Vinales e Aleix Espargarò, ottavo e decimo con in mezzo la GasGas di Pedro Acosta.
Apre la lista dei “condannati” al passaggio in Q1 l’altra KTM di Jack Miller, seguita dalla sorpresa Johann Zarco, capace di portare la sua Honda a ridosso delle posizioni che contano al Marco Simoncelli World Circuit. Tredicesimo Fabio Di Giannantonio, trasferito al centro medico per accertamenti, seguito dall’altra Ducati rimasta fuori dalla Q2: la Desmosedici Gresini di Alex Marquez. Male e mai realmente in giornata Brad Binder, quindicesimo, che si è lasciato alle spalle le due Aprilia TrackHouse di Fernandez e Oliveira. Diciottesimo e diciannovesimo, infine, Luca Marini e Joan Mir con le due Honda ufficiali, che si sono lasciati dietro la GasGas di Augusto Fernandez e l’altra Honda di Takaaki Nakagami.