In casa Red Bull si prega tanto in questi giorni e si incrociano le dita guardando al futuro. Non lo nascondono, e non lo fa nemmeno Masahi Yamamoto, amministratore delegato di Honda F1, che negli scorsi giorni ha rivelato: "Spero che la power unit rimasta coinvolta nell'incidente di Max a Silverstone sia ancora utilizzabile, altrimenti sarà dura".
E sarà dura davvero se, dopo i controlli degli uomini Honda di queste settimane, verrà considerata inutilizzabile la seconda power unit dell'olandese, utilizzata in Inghilterra e rimasta quindi danneggiata dallo schianto alla Copse di Verstappen.
Un danno che potrebbe rendere più complicata la scalata verso il mondiale di Verstappen che si troverebbe così a dover affrontare le 13 gare rimanenti con una sola power unit nuova, la numero 3 del pacchetto, e un'altra, la prima, già utilizzata. Questo richiederebbe un uso centellinato dei motori a disposizione, un'attenzione notevole rispetto ai possibili danni (altri incidenti come quello a Silverstone sarebbero fatali) e un altissimo rischio di dover richiedere una quarta, nuova, power unit, cadendo così in pesanti penalità sulla griglia di partenza: proprio ciò di cui Max, in lotta per il titolo, non ha bisogno.
I punti persi da Verstappen a Silverstone a questo punto potrebbero essere solo l'ultimo dei problemi della Red Bull, che affronterà la seconda parte del mondiale con molta meno leggerezza del previsto.