Marc che taglia il traguardo e urla. Un microfono nascosto chissà dove tra la tuta e il casco a cogliere tutti quei momenti lì di emozione che esplode, di sofferenza ricordata e vomitata in versi senza un senso e, poi, una sola prima parola: “grazie”. Marc Marquez l’ha detto davvero come primissima parola di senso compiuto dopo qualche secondo dalla certezza di essere diventato campione del mondo. L’ha detto a due uomini vestiti con i colori Ducati che erano lì a tenergli la moto nel punto del circuito di Motegi in cui Dorna (o forse Liberty Media?) aveva deciso di piazzare il maxischermo che gli ha fatto ripassare davanti tutta la vita. Poteva dire qualunque cosa in quel momento lì e invece ha detto “grazie”. Non è un particolare piccolo. Meno che mai insignificante. Perché ok l’essere riuscito a perdonarsi, ok l’impresa che si fa leggenda, ma senza tante altre mani a dare una mano non se ne sarebbe fatto niente.

“Grazie”, quindi, come elemento che accomuna in Ducati, se poi si allarga lo sguardo a tutto il resto che è successo a Motegi, anche a quel Pecco Bagnaia che ha dimostrato di aver avuto ragione per una stagione intera e che, proprio sulla pista giapponese, avrebbe potuto alzare la voce per farlo pesare. E invece ha scelto, anche lui, di dire “grazie”. Che poi è esattamente la stessa cosa che ha fatto in queste ore anche Gigi Dall’Igna, nel suo Post Race, analizzando sì – come sempre – il fine settimana del Team Lenovo, ma pure approfittando della migliore occasione possibile per uscirsene così: “questa è l'occasione migliore per ringraziare le ragazze e i ragazzi di Ducati Corse, dal profondo del cuore, senza mai dimenticare l'ottimo lavoro svolto a casa. A presto con il titolo che ancora ci manca, il titolo Teams, che sarà tutto per loro! Un abbraccio e un bacio alla nostra strepitosa Desmosedici, un abbraccio che avvolge anche tutti i tifosi!” Nessuno lasciato indietro, moto compresa.
In verità, però, Dall’Igna con il suo “grazie” ci ha concluso. Perché l’inizio del suo Post Race ha voluto – e anche questo non è un dettaglio da poco – dedicarlo a Pecco Bagnaia più che a quel Marc Marquez appena diventato per la nona volta Campione del Mondo. “Non ho bisogno di aggiungere altro, è tutto così chiaro, luminoso e splendente: una giornata indimenticabile per Ducati – scrive l’ingegnerissimo di Borgo Panigale -Tutti possono immaginare il sapore dell'uno-due segnato, un successo che mai è stato così dolce e gratificante. Il trionfo perfetto con il valore aggiunto di un brivido finale da cliffhanger. Marc ha coronato una stagione stratosferica nel giorno in cui Pecco ha finalmente ritrovato la piena competitività dopo mesi molto complicati, registrando un weekend che non può che essere applaudito. Per Pecco pole, record della pista, Sprint e GP: il weekend di una star assoluta. E' la sua seconda vittoria quest'anno, e non vinceva la gara del sabato da Barcellona '24: una grande rimonta in cui ha messo in mostra tutto il suo talento. Un po' in ritardo, a dire il vero, ma ci siamo e questa è la cosa più importante. Tutto questo sulla pista di rivali che hanno scritto la storia della MotoGP e con i quali ora condividiamo il record di podi consecutivi, ben 83! Siamo onorati e orgogliosi di aggiungere un'altra nostra pagina al libro di questo meraviglioso sport. Nell'universo delle due ruote, la stella Ducati brilla oggi in modo molto luminoso”.

Il resto, manco a dirlo, è solo cronaca e celebrazione di Marc Marquez, come è giusto che sia, con Dall’Igna che sembra non sapere neanche più a quali parole ricorrere. “Troppo spesso quest'anno – dice scrive ancora Dall’Igna - il destino beffardo ci ha servito gare con epiloghi contrastanti, che vanno dalla felicità di un Marc inarrestabile alla delusione di un Pecco triste e teso, che ha avuto il merito di non mollare mai, insieme a tutta la squadra. Ecco perché non siamo mai stati completamente felici, ma oggi possiamo davvero festeggiare: abbiamo chiuso il cerchio nel giorno più gratificante. Nessuno ha mai vinto un mondiale dopo 6 anni dall'ultimo alloro, Marc lo fa con 25 vittorie e 31 podi nella stagione fino ad ora, e con un record assoluto di punti conquistati. Un dominio incredibile per il nostro super Campione del Mondo”.
Un super campione del mondo, come lo ha definito Dall’Igna, che ha affidato però a Davide Tardozzi tutta la preparazione dei festeggiamenti per l’eventuale (e poi avvenuta) vittoria del titolo mondiale. Sì, lo racconta l’episodio appena pubblicato di Inside Ducati sul fine settimana del Giappone, con tanto di immagini della mega riunione voluta da Tardozzi per studiare “i dettagli della festa”. Ma c’è anche altro che Inside racconta e riguarda Pecco Bagnaia, che nel giorno delle qualifiche ha dovuto prendere a calci la sua Desmosedici. Fermi tutti, però, le frustrazioni o le delusioni non c’entrano niente: “In Curva3 – racconta Pecco – la leva del cambio ha toccato l’asfalto e s’è spostata: ho dovuto darle un paio di calci”. Piccoli dietro le quinte che rendono ancora più grande il racconto di una impresa che, come Pecco ci ha tenuto a ribadire parlando con gli uomini del suo box, è stata – e qui si torna al solito “grazie” – di tutti. “Vi siete fatti un culo così – dice il 63 - Ho sentito che Gigi Dall’Igna ha detto a Claudio Domenicali di darvi un aumento. È stato tutto perfetto, sono partito bene, ho frenato bene, ho spinto bene”. E ha pure vinto alla grande.