Se si sentono i tuoni, dice un vecchio detto, è perché da qualche parte sta già piovendo. E nel Motomondiale, ultimamente, di tuoni se ne sentono parecchi, non tanto per quanto riguarda la MotoGP, ma principalmente per Moto 2 e Moto 3, che potrebbero perdere presto anche la definizione di “campionato del mondo” e che, stando a quanto si dice, rischiano di vedere un ridimensionamento generale in favore del campionato baggers portato avanti con Harley Davidson e altre manifestazioni (più o meno sportive) che faranno da contorno all’evento principale della MotoGP. Voci, indiscrezioni, tuoni che si fanno sentire con sempre maggiore insistenza. Tanto che adesso proprio Carlos Ezpeleta, il figlio del grande boss Carmelo, ha deciso di mettere un punto. Solo che la toppa rischia d’essere peggiore del buco, perché ora, dopo aver letto le sue dichiarazioni, la domanda è già un’altra: ma non sarà che Dorna e Liberty Media sono già su due posizioni totalmente differenti rispetto alla visione del futuro?

Chiaramente Ezpeleta junior sostiene di no e, anzi, ha provato a placare un po’ gli animi, ma un paio di frasi uscite dalla sua stessa bocca lasciano lì il dubbio. Una? Eccola: “Abbiamo già detto a porte chiuse, e ora lo ribadiamo anche pubblicamente, che Moto 2 e Moto 3 sono una risorsa”. Che bisogno c’è di ribadirlo pubblicamente se, nel consesso privato tra chi decide, è già tutto chiaro come si dice? Ezpeleta, poi, sempre in riferimento alle notizie secondo cui le due categorie minori avranno sempre meno spazio e spazi ridotti e a parte all’interno del paddock, ha tagliato corto: “Certe notizie hanno scioccato anche me”. Ok, l’hanno scioccato, ma sono vere o no?

Probabilmente in parte lo sono. Sicuramente nella parte che riguarda la revisione degli spazi nel paddock, mentre sembrano non essere fondante nella parte in cui si racconta di un calendario ridotto a pochissime gare e solo nei circuiti europei. Per ora il calendario rimarrà comune alla MotoGP. “Moto 2 e Moto 3 – dice Carlos Ezpeleta - rimarranno parte integrante del campionato” . Quello che non è chiaro, però, è se lo faranno come semplici eventi di contorno o come – nel rispetto della tradizione del motorsport – veri e propri campionati mondiali, con Ezpeleta junior che, inevitabilmente, finisce per lasciarsi scappare un’altra frase sibilina. Relativamente a cosa? Relativamente alla ormai trita e ritrita questione dei titoli mondiali da conteggiare ai piloti che ne hanno vinti anche in categorie diverse dalla 500 o dalla MotoGP. “I campionati del mondo sono campionati del mondo” – taglia corto il figlio di Carmelo Ezpeleta, spiegando che per Dorna i conti sono chiari da sempre e non possono cambiare (che però non è ciò che Liberty Media vorrebbe).
La “mediazione”, semmai, può esserci da qui in avanti secondo Carlos Ezpeleta, che riconosce un cambio di peso delle così detto categorie minori rispetto al passato. "La cosa importante – conclude - è come lavorare con le parole e i dettagli specifici. Chiaramente, c'è stato un cambiamento di tendenza dovuto all'evoluzione del campionato di MotoGP, che ora è più grande che mai e più importante a livello mondiale. Oggi è chiaro che tutti i piloti della Moto3 hanno l'obiettivo finale di raggiungere la MotoGP e lo stesso vale per la Moto2. In passato, invece, c'erano piloti che avevano successo in una certa categoria, ma non sono volutamente mai passati a categorie di cilindrata superiore. Questa non è la realtà ora, ma non possiamo fissare una data su quando questo cambiamento è avvenuto. Oggi però è chiaro che Moto2 e Moto3 sono un trampolino di lancio".
