image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Sport
  • MotoGp
  • Tennis
  • Formula 1
  • Calcio
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
    • Cronaca Nera
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Sport
  • motogp
  • tennis
  • Formula 1
  • calcio
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Garlasco
  • Cover Story
  • Topic
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

In Turchia ha vinto l’esperienza

  • di Diletta Colombo Diletta Colombo

15 novembre 2020

In Turchia ha vinto l’esperienza
Nel GP della Turchia a fare la differenza è stata l’esperienza. In condizioni così peculiari e delicate, il podio è stato monopolizzato da tre splendidi trentenni. Con la fame di un esordiente e la saggezza di chi sa che l’irruenza non è sempre la via migliore

di Diletta Colombo Diletta Colombo

Oggi in Turchia ha vinto l’esperienza. Quella, ormai sconfinata, di Lewis Hamilton, che ha raggiunto Michael Schumacher a quota sette titoli nel modo migliore. Con una vittoria in grado di dimostrare anche ai più scettici di che pasta è fatto veramente. Si è preso una gara che non doveva essere sua con una maturità agonistica impressionante e un talento strabordante. Perché, con una Mercedes tutt’altro che perfetta nel danzare sull’asfalto di ghiaccio di Istanbul, ha fatto una differenza abissale rispetto a Valtteri Bottas, che sulla scivolosa pista turca ha continuato a piroettare, senza andare nemmeno a punti.

Ma anche l’esperienza di Sergio Perez, capace di gestire delle gomme al lumicino, resistendo stoicamente fino all’ultimo, con la consapevolezza del rischio che tutto si sciogliesse come neve al sole per una foratura che sentiva vicina e minacciosa. Aggrappandosi ad un secondo posto che Leclerc ha cercato di togliergli a tutti i costi. Perché Sergio voleva dimostrare forte e chiaro che lui le occasioni se le prende e se le mangia in un sol boccone. Una prova di orgoglio da parte di chi sa che la propria esperienza in F1 è quasi al capolinea, pur avendo ancora tutti i mezzi per brillare.

 

20201115 165334367 4616

E l’esperienza di Sebastian Vettel, che oggi è rinato dalle sue ceneri come una fenice. Su una pista di ricordi dolci, al sapore di quella vittoria che ora gli manca come l’aria, Vettel si è ritrovato alle prese con quel bagnato su cui si era perso ad Hockenheim nel 2018. Perché Sebastian è ancora il campione che è stato, che sarà in futuro. Oggi lo ha dimostrato con una partenza da cineteca, che lo ha catapultato in quarta posizione. E lo ha ribadito per tutta la gara, dal primo stint con le full wet con la furia del cannibale alla beffa ai danni di Leclerc sul finale, per prendersi quel podio che gli spettava, e che francamente meritava.

E l’esperienza si è anche vista anche nella classe di Sebastian, che, appena sceso dalla sua monoposto nel parc fermé, ha voluto andare a stringere la mano al suo rivale di sempre, Lewis. Che, investito dall’onda d’urto dell’emozione per la vittoria del settimo titolo mondiale, non aveva il coraggio di scendere dall’abitacolo e togliersi il casco per mostrare il suo lato più bello, e quindi prezioso. Le lacrime di un uomo che dalla vita ha avuto più di quanto potesse immaginarsi e resta attonito, incredulo, a riflettere. E Sebastian questa sensazione la conosce bene, anche se sembra così lontana, affogata in una nebbia di incertezza. Che oggi ha finalmente dissipato salendo sul podio con Lewis e Sergio, splendidi trentenni non paghi, proprio come lui.

 

Se siete arrivati fino a qui seguiteci anche su Facebook e su Instagram

More

Vettel in ginocchio davanti a un Hamilton in lacrime, che cos'è lo sport se non questo

di Giulia Toninelli Giulia Toninelli

Formula 1

Vettel in ginocchio davanti a un Hamilton in lacrime, che cos'è lo sport se non questo

Il messaggio di Kevin Schwantz a Joan Mir dopo il titolo mondiale per Suzuki


di Cosimo Curatola Cosimo Curatola

MotoGP

Il messaggio di Kevin Schwantz a Joan Mir dopo il titolo mondiale per Suzuki


Sebastian Vettel: “In squadra con Lewis Hamilton? Certo, perché no?”

di Gianmarco Aimi Gianmarco Aimi

Formula1

Sebastian Vettel: “In squadra con Lewis Hamilton? Certo, perché no?”

Tag

  • Formula 1
  • Lewis Hamilton
  • Sebastian Vettel

Top Stories

  • Le tasse di Jannik Sinner a Montecarlo? Mario Giordano vuole la resa dei conti: “È già il re del mondo, diventi il principe dei contribuenti”

    di Redazione MOW

    Le tasse di Jannik Sinner a Montecarlo? Mario Giordano vuole la resa dei conti: “È già il re del mondo, diventi il principe dei contribuenti”
  • MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)

    di Matteo Cassol

    MA COME CAZ*O SIAMO FINITI AD AVERE BALDINI allenatore della Nazionale dopo Gattuso? Ringraziamo Buffon per l’Italia vietata ai minori, perché sarà tutto bellissimo (anche il calcio? Ma chissenefrega…)
  • Ci voleva la brutta Balaton Park per scatenare una lite clamorosa tra Petrucci e Iannone. Danilo: "Non venga a scusarsi, ne ha stesi sei, mandandone due all'ospedale"

    di Tommaso Maresca

    Ci voleva la brutta Balaton Park per scatenare una lite clamorosa tra Petrucci e Iannone. Danilo: "Non venga a scusarsi, ne ha stesi sei, mandandone due all'ospedale"
  • Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…

    di Emanuele Pieroni

    Ma davvero con Martìn che resta in Aprilia e Acosta che ha messo in stand by VR46 e Ducati è già finito il mercato piloti della MotoGP? No, Honda ne ha pensata un’altra…
  • La clemenza non è uguale per tutti: su Andrea Iannone, il Mercante di Venezia e una miserabile considerazione (che no, non riguarda solo il motorsport)

    di Emanuele Pieroni

    La clemenza non è uguale per tutti: su Andrea Iannone, il Mercante di Venezia e una miserabile considerazione (che no, non riguarda solo il motorsport)
  • Il sospetto di Carlo Pernat: “Un monumento silenzioso (che non vuole i grazie) dietro il nuovo abbraccio tra Jorge Martìn e Aprilia”

    di Emanuele Pieroni

    Il sospetto di Carlo Pernat: “Un monumento silenzioso (che non vuole i grazie) dietro il nuovo abbraccio tra Jorge Martìn e Aprilia”

di Diletta Colombo Diletta Colombo

Se sei arrivato fin qui
seguici su

  • Facebook
  • Twitter
  • Instagram
  • Newsletter
  • Instagram
  • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

Next

Il messaggio di Kevin Schwantz a Joan Mir dopo il titolo mondiale per Suzuki


di Cosimo Curatola

Il messaggio di Kevin Schwantz a Joan Mir dopo il titolo mondiale per Suzuki

Next Next

Il messaggio di Kevin Schwantz a Joan Mir dopo il titolo mondiale...

  • Attualità
  • Lifestyle
  • Formula 1
  • MotoGP
  • Sport
  • Culture
  • Tech
  • Fashion

©2025 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

  • Privacy