Dopo le parolacce, le sanzioni in pista e fuori oltre alle sfide lanciate ai piloti, finalmente Ben Sulayem e la Fia potrebbero aver in mente una rivoluzione che fa già sognare gli appassionati della Formula 1. Un ritorno al passato, che ha come protagonista il cuore pulsante di ogni vettura, il motore. Sì, perché come scrive lo stesso presidente attraverso il canale ufficiale della Federazione Internazionale, “In futuro, condizioni tecniche permettendo, si potrebbe considerare un ritorno ai motori V10”.

Una prospettiva allettante sia in termini tecnici che attrattivi, che riporterebbe la Formula 1 a utilizzare motori che per anni hanno fatto sognare appassionati e addetti ai lavori, caratterizzati da un sound e da un carattere inimitabile. Un progetto tecnico ambizioso, reso possibile soprattutto grazie all’adozione dei carburanti 100% sostenibili che avverrà a partire dalla stagione 2026, anno in cui partirà il prossimo ciclo tecnico delineato dalle squadre in collaborazione con la Federazione Internazionale e che scadrà il 31 dicembre 2029. L’anno successivo potrebbe dunque essere quello del ritorno a motori completamente aspirati, sostituendo così le power unit ibride introdotte a partire dalla stagione 2014, che peraltro diede il via al dominio incontrastato di Mercedes, capace di conquistare otto titoli mondiali costruttori consecutivamente. Una mossa che guarda al futuro della serie, come confermato dallo stesso Ben Sulayem, forse mai così lungimirante: “Il lancio della F1 di questa settimana a Londra ha suscitato molte discussioni positive sul futuro di questo sport”, ha scritto il presidente sui canali ufficiali delle Fia. “Mentre attendiamo con ansia l'introduzione dei regolamenti 2026 su telaio e power unit, dobbiamo anche aprire la strada alle future tendenze tecnologiche del motorsport. Dovremmo prendere in considerazione una serie di direzioni, tra cui il suono ruggente del V10 alimentato con carburante sostenibile. Qualunque sia la direzione scelta, dobbiamo sostenere i team e i costruttori nel garantire il controllo dei costi di ricerca e sviluppo”.

Una mossa “romantica” che necessità però di grande programmazione, vista la difficoltà nel trovare una soluzione che possa soddisfare le esigenze di tutti i costruttori presenti in griglia. In tal senso però, Ben Sulayem non è stato il primo a riportare sul tavolo la proposta. Già nel corso della passata stagione Stefano Domenicali, CEO di F1, aveva aperto a tale possibilità nel corso di un’intervista rilasciata ad Autorsport, evidenziando però come tutto dipendesse dai nuovi carburanti che saranno introdotti: “Se il carburante sostenibile svolgerà il proprio compito in modo efficace per essere a zero emissioni, e affronteremo la questione della sostenibilità nel modo giusto, forse non sarà più necessario avere motori così complessi o costosi da sviluppare. Potremmo quindi pensare di tornare a motori molto più leggeri e magari con un buon sound”. Ed è proprio il sound a far sognare gli appassionati, specie quelli di lunga data. Una componente quasi del tutto annullata dai motori ibridi utilizzati nel corso dell’ultimo decennio, nonostante questi siano capaci di erogare una potenza mai vista prima. Insomma, nonostante non siano stati i primi a riportare in auge l’idea di adottare in futuro i cari vecchi V10, Ben Sulayem e la Federazione Internazionale potrebbero finalmente aver intrapreso una strada apprezzata da tutti coloro che vivono la passione per la Formula 1. Sarà solo un sogno o, nonostante il tempo che ci vorrà, diventerà una prospettiva concreta? Staremo a vedere.
