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Cinque secondi per farvi innamorare: il “buongiorno SBK” di Bulega a Phillip Island davanti a Toprak

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

22 febbraio 2025

Cinque secondi per farvi innamorare: il “buongiorno SBK” di Bulega a Phillip Island davanti a Toprak e Bautista. Quarto Petrucci…
Signori, non c'è stata storia: Nicolò Bulega ha vinto d'imperio la prima gara della SBK 2025, facendo valere (meritatamente) il suo abbonamento alla prima piazza. Razgatlioglu le ha provate tutte, ma ha dovuto accontentarsi del secondo posto con quasi cinque secondi di distacco e con un Alvaro Bautista, rinato in gara, a soli tre decimi. Cinque gli italiani in top 10...

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Nicolò Bulega ha vinto Gara 1 a Phillip Island con quasi cinque secondi di distacco su Toprak Razgatioglu. La notizia vera, e quindi da mettere all’inizio, sarebbe questa. Solo che rischia di non fare minimamente notizia, visto che l’italiano ha dominato senza appello tutti i test invernali e ogni singolo turno di prova di questo primo round in terra australiana. E allora viene quasi da cominciare con una frase di Danilo Petrucci: “Pensavo che Casey Stoner a Phillip Island fosse la perfezione, ma pure Bulega qui non scherza. Il paradosso è che guidano in maniera opposta e non paragonabile, eppure uno faceva e Nicolò fa cose che su questa pista a tutti gli altri non riescono”.

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Ok la Ducati che sembra andare nettamente più forte delle altre, ok le polemiche fatte da Razgatlioglu, ok il flag to flag e tutto il chiacchiericcio della vigilia, ma il dato di fatto è stato uno solo: Bulega a Phillip Island non si prende. E’ partito davanti, ha accumulato un vantaggio mostruoso, s’è fatto in tutta serenità il cambio gomme imposto dai commissari e poi ha ripreso la pista in controllo, ma mantenendosi sempre a distanza siderale dagli inseguitori. Anzi, dall’inseguitore. Sì, perché Toprak Razgatlioglu ha guidato da campione del mondo, mettendo da parte tutte le difficoltà e mostrando una generosità in pista impressionante, soprattutto dopo il flag to flag. Sempre impiccato, sempre in affanno, sempre a vita persa. Un atteggiamento che però gli ha permesso di contenere i danni e di mettere le ruote della sua BMW davanti a quelle di altre quattro Ducati, compreso il rivale di sempre Alvaro Bautista. Lo spagnolo, dopo non aver mai brillato nei test e qui in Australia, è andato a prendersi un terzo posto che suona di sentenza: età, difficoltà tecniche e zavorre non saranno mai abbastanza rispetto al talento. Alla fine il distacco tra i vincitori degli ultimi tre titoli mondiali è stato di soli tre decimi.

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Più attardato il quarto di giornata e anche primo dei piloti non ufficiali: Danilo Petrucci. Il ternano ha chiuso in quarta posizione precedendo uno Scott Redding rinato dopo il ritorno in Ducati e che ha sorpreso tutti in questo “nuovo” esordio con la Panigale. Chi, invece, probabilmente avrà il sangue sugli occhi è Andrea Iannone. L’abruzzese nei turni di prova era stato l’unico a tenere testa a Bulega e anche in Superpole era riuscito a conquistare la terza casella, ma qualcosa è andato storto dopo la partenza. I tempi da primo della classe sono arrivati solo dopo qualche giro, con una sesta posizione finale che comunque non sembra affatto un pessimo inizio. Così come non è un pessimo inizio il settimo posto di Andrea Locatelli con la Yamaha (Jonathan Rea, suo compagno di squadra, è fuori per infortunio e salterà anche Portimao, con Yamaha che potrebbe buttare nella mischia Augusto Fernandez) e il nono di Axel Bassani, all’esordio con la Bimota-Kawasaki.

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La Superpole del mattino

Anche al mattino, in Superpole, il tema era rimasto lo stesso: Bulega davanti. Tanto che alla fine a fare notizia è stato più il giro a vita persa, ma aita persa davvero, che ha permesso a Toprak Razgatlioglu di partire dalla seconda posizione che la pole conquistata dallo stesso Bulega. A separare i due nel giro secco solo 94 millesimi: 1,12,824 per l’italiano e 1,28,918 per il turco. Andrea Iannone ha completato la prima fila, anche se con quasi mezzo secondo di ritardo. Dietro di lui, Alvaro Bautista e Danilo Petrucci hanno seguito a ruota, mentre Scott Redding, altra sorpresa di questo sabato, ha chiuso la seconda fila. La mattinata non è stata priva di incidenti e il più spaventoso è toccato a Iker Lecuona: btutta caduta in curva 9, bandiera rossa e trasporto al centro medico per controlli più approfonditi.

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La classifica di Gara1

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