“Eh come vuoi che stia? Come un leone in gabbia. Me l’avevano detto che sarebbe stata dura all’inizio, ma così c’è da uscire matti solo a pensare che dopo tanti anni non sarò al via della MotoGP”. Con Carlo Pernat non serve stare a farla lunga: gli dai il là e parte da solo. Anche se la prima domanda è personale come un semplice “come stai”. Fa i conti, ce l’aveva già raccontato, con un problema di salute che non gli permette neanche, per adesso, di salire su un aereo. Troppo rischioso e, come dice lui, “con la pelle ci si scherza solo fino a un certo punto”. Solo che se qualche mese fa sembrava tranquillo nella sua nuova condizione di “pensionato”, adesso che la MotoGP sta per partire davvero un po’ di agitazione gli è venuta. “Oggi sono passate a trovarmi mia figlia e mia nipote e c ‘ho pensato un po’ di meno, però fosse per me salirei sull’aereo per Buriram adesso stesso”.
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Sì, ok, ma come stai?
La risposta è sempre quella: gli amici stiano tranquilli e i nemici non comincino a gioire, perché non è ora. Solo che ci vuole tempo, non è che lo so da oggi. Il professor Bassetti e i medici sono stati chiari in questo sin dall’inizio. Bisognerà aspettare almeno che le temperature tornino più miti. Insomma, io mi sto dando una regolata, ma ci vuole che cominci a farlo anche il meteo. Mettiamola così: in questo momento posso “uscire in pista” con un solo set up che è sconsigliatissimo in caso di vento, freddo o pioggia.
Metafora da folle vero!
Mai sostenuto il contrario, mica me ne vergogno di esserlo.
Però dai, in questi giorni si parla molto delle prossime elezioni a Genova, magari avere più tempo sarà l’occasione per studiare bene programmi e candidati e presentarsi alle urne belli decisi. No?
Proprio no. Io so già quello che voglio fare.
L’ultima candidatura lanciata e di cui si parla è quella dell'ex atleta e anche lei "ambasciatrice di Genova nel mondo", Silvia Salis…
Io ambasciatore di Genova nel mondo lo sono stato per una settimana o poco più, poi ho riconsegnato il riconoscimento. Comunque non credo voterei la Salis
E perché?
Perché è Sampdoriana!
Oltre che folle sei pure parac*lo e tagli corto…
Ma no, non è che voglio tagliare corto. E’ che non è il mio terreno. Però se vuoi che ne parli lo faccio, mica ho problemi a dire che secondo me Genova da qualche anno è rinata e quindi, al di là di bandiere o schieramenti, io sono per non cambiare le cose rispetto a come stanno e agli assetti trovati. Dopo la tragedia terribile del Morandi questa città ha avuto una svolta a mio avviso in positivo e quindi non me ne voglia la sampdoriana Silvia Salis.
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Invece se dovessi votare per la MotoGP 2025 chi voteresti?
Voterei Enea Bastianini, perché è stato un mio pilota fino a poche settimane fa e gli voglio un gran bene. Ma la vedo dura davvero per lui ora perché m’è sembrato tanto in difficoltà. La RC16 è molto rigida e massacra le gomme, Enea viene da automatismi differenti e gli ci vorrà tempo. E poi c’è la grande incognita della situazione di KTM: tra pochi giorni ci sarà la famosa approvazione del piano di ristrutturazione e solo in quel momento sarà possibile capire se qualche soldino arriverà anche per la MotoGP. Se non arriva niente non ci sarà sviluppo e Enea e Pigiamino dovranno arrangiarsi con quello che passerà il convento. Però tu forse vuoi sapere chi sono i favoriti secondo me e lì, mi dispiace per Enea, i nomi che devo fare sono altri.
Quelli di tutti?
Eh sì, quelli di tutti: Marc Marquez e Pecco Bagnaia. Non c’è molto da dire, credo che anche nei test invernali si sia visto che c’è ancora un gran gap tra le Ducati e tutte le altre. E po quei due non è che li scopre Carlo Pernat.
Eppure Ducati ha dovuto fare un passo indietro…
Chi lo chiama “passo indietro” non ha ancora capito che razza di genio, anche diabolico a volte, è Gigi Dall’Igna. Gigi ha fregato tutti. Quelli che sono stati gregari di Dall’Igna in Ducati oggi vengono messi a capo dei progetti degli altri marchi, a capo proprio: penso che questo dovrebbe bastare a capire la misura di un uomo che è avanti anni luce. E che può permettersi di fare quello che vuole. Ducati non ha fatto alcun passo indietro, già dalla fine della scorsa stagione era abbastanza chiaro che la Desmosedici 2024 sarebbe stata toccata pochissimo.
Allora perchè hanno comunque presentato un nuovo motore e una GP25?
Perché era doveroso farlo, è chiaro che ci provi e vedi come va. Ma l’hanno fatto con la tranquillità di chi può restare sulla strada vecchia senza temere che qualcuno arrivi prima alla meta. Pensaci bene: se Ducati avesse avuto una moto totalmente nuova si sarebbe ritrovata con i dati di tre Desmosedici, mentre tutti gli altri avrebbero avuto i dati di quattro moto, visto che ogni casa costruttrice ormai ha una squadra privata con le stesse dotazioni tecniche dei team ufficiali. In questo modo le Desmosedici uguali, o comunque minimamente differenti, sono sei. Dove sta il fallimento? Dall’Igna è un genio e Ducati ha fatto la scelta che chiunque conosce un po’ il mondo delle corse indicherebbe come la più saggia, la più giusta e la più astuta. Restare con la GP24 migliorata nell’elettronica e in quelle due cosette in cui andava migliorata significa anche risparmiare tutti i soldi dello sviluppo della 2025 e poter concentrare quelle risorse sul progetto del 2027, quando cambierà tutto con il nuovo regolamento. Io più di un passo indietro vedo un salto in avanti di due anni, ma ognuno è libero di pensarla come vuole.
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Quindi nessuna speranza per gli altri?
Beh no, questo non si può mai dire perché poi nelle corse può sempre succedere di tutto. Aprilia, ad esempio, l’ho vista cresciuta davvero e sicuramente ha due piloti parecchio migliori di quelli che aveva l’anno scorso. E poi lì c’è un bell’ambiente e secondo me Rivola, anche se su settori diversi, è un po’ uno alla Dall’Igna. Tra l’altro come fai a escludere un campione del mondo dalla terna dei favoriti? Quindi Jorge Martin, anche se ha avuto la sfiga che ha avuto, ce lo metto a prescindere: è pur sempre quello con il numero 1. Di sicuro all’inizio sarà dura per lui perché comunque non starà in forma perfetta e perché i test invernali adesso contano più del passato, ma penso che arriverà comunque a giocarsi le vittorie.
Come possibili sorprese invece chi metti?
Se ti dico Di Giannantonio mi rispondi che mi piace vincere facile, visto che avrà una Ducati uguale a quella di Marquez e Pecco e comunque anche lui ha avuto l’avvio più sfortunato possibile. Alex Marquez è un altro che potrebbe fare bene davvero. Ma il mio euro come “vera sorpresa” lo metto su Marco Bezzecchi, a Sepang e soprattutto a Buriram aveva quegli occhi lì che hanno i piloti quando riescono a fare un click ulteriore.
E Pedro Acosta?
Su Pedro Acosta sospendo il giudizio. E’ un fenomeno e non si discute, così come non si discute che è uno in grado di guidare sopra i problemi. Ma capiamo prima come si metterà tutta la questione per KTM dopo il 25 febbraio, perché come ho detto dovrà arrivare qualche soldino, altrimenti se non puoi toccare la moto il pilota può fare poco.
Le giapponesi?
Cosa vuoi che ti dica? Secondo me se la giocheranno ancora tra di loro, ma un po’ più vicine rispetto al passato. Passi avanti ne hanno sicuramente fatti e Yamaha in particolare, grazie a Fabio Quartararo e soprattutto grazie all'arrivo degli uomini campioni del mondo di Pramac, potrebbe anche centrare qualche top five. Ma per ora non mi spingo oltre perché comunque, per quanto possono aver lavorato bene, credo che il gap sia ancora molto. Anche Honda tutto sommato qualche miglioramento l’ha mostrato, ma la vedo un po’ più disorientata rispetto a Yamaha. Anche perché ha piloti marcatamente diversi proprio come caratteristiche e non so se questo, in questa fase in cui comunque c’è da trovare un punto di partenza solido, possa costituire un po’ un motivo di confusione.
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