Solo un giorno di lavoro con la Desmosedici 2025, a Sepang, prima dello sfortunato episodio che gli è costato un altro intervento chirurgico alla spalla e che lo sta tenendo ancora giù dalla moto. Per Fabio Di Giannantonio, dopo un inverno intero passato tra allenamenti e fisioterapia, il tema è purtroppo rimasto lo stesso e adesso è di nuovo corsa contro il tempo per poter essere al via del primo GP di stagione in Thailandia. Il primo da pilota ufficiale Ducati, anche se con i colori del Team Pertamina Enduro VR46. Troverà, chiaramente, una moto che conosce quasi per niente, ma anche una squadra che in questo tempo ha lavorato per lui, cercando di individuare, anche sulla base dei dati dell’anno precedente e del continuo flusso di informazioni con gli ingegneri Ducati, il miglior set up possibile per la sua Desmosedici.
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Nella sfortuna c’è comunque aria positiva. Perché per quel poco che si è potuto vedere, come hanno confermato anche Pecco Bagnaia e Marc Marquez, le indicazioni fornite da Diggia nell’unica giornata di test sono state molto simili a quelle dei due piloti factory e lo stesso vale per le sensazioni. Solo piccole differenze dovute allo stile di guida di ognuno. In estrema sintesi: anche il Diggia aveva già fatto capire di preferire il motore 2024 al 2025 e s’era espresso in maniera favorevole rispetto alla “scelta conservativa” di Ducati spiegata proprio in queste ore da Gigi Dall’Igna. Ma che Desmosedici troverà Di Giannantonio nel box del Team Pertamina Enduro VR46 a Buriram? La risposta l’ha data Uccio, Alessio Salucci, parlando con Sky proprio al termine della tre giorni di test in Thailandia.
“Abbiamo chiesto di avere la moto di Pecco – ha spiegato – Il pacchetto di Pecco sembra il migliore per Diggia e abbiamo chiesto esattamente quello: il loro stile di guida è più simile. Fabio arriverà in condizioni che gli imporranno di prendere il primo fine settimana di gara come un test, ma so già che non sarà facile: dobbiamo legarlo sulla sedia. Perché è un pilota e naturalmente vorrà spingere. Nel venerdì faremo un programma intensivo, insieme alla Ducati, e cercheremo di vedere a che punto siamo per poi riprendere a lavorare. Sarà come un test. Purtroppo Diggia ha corso solo un giorno dei cinque in cui hanno corso gli altri e veniva da due mesi senza moto, quindi avrà perso un po' il ritmo. Dovremo essere bravi noi come team a dargli un pacchetto facile, un pacchetto con cui Ducati sta lavorando. E poi da lì vedremo cosa succederà".
Certezze, è chiaro, non possono essercene in questa fase, vista la situazione. Ma c’è serenità nel box VR46, grazie anche a quanto mostrato nei test da Franco Morbidelli. Il 21 guiderà una Desmosedici GP24 identica a quella con cui Jorge Martin e Pecco Bagnaia si sono giocati il mondiale fino all’ultima gara della scorsa stagione e che lui stesso aveva portato in pista con i colori di Pramac. Si troverà, quindi, su una moto che conosce bene e che non sarà poi così diversa da quella dei piloti ufficiali viste le ultime scelte fatte da Ducati. Con Uccio che, sempre a Sky, ha rinnovato la piena fiducia a quello che è stato a tutti gli effetti il primo vero pilota della VR46 Riders Academy e che oggi, dopo un mondiale vinto in Moto2 e uno sfiorato in MotoGP, si ritrova a chiudere un cerchio. “Siamo davvero molto felici per quanto mostrato da Franco in questi primi test – ha ripetuto Uccio - Abbiamo iniziato bene il nostro lavoro in Malesia, abbiamo pianificato tutto da casa, siamo riusciti a fare tutto quello che volevamo con Franco. E ora continuiamo il lavoro che abbiamo portato avanti in Malesia e qui in Thailandia. Stiamo lavorando molto soprattutto sul time attack, sulla concentrazione, sul mantenere sempre lo stesso ritmo e cercare di non commettere troppi errori anche con Idalio, il suo coach. Perché Franco non è lì davanti da molto tempo - ha spiegato - Quando non ci sei stato per molto tempo, se ci arrivi, perché sono tutti talenti pazzeschi, devi cercare di restarci. E per restare lì stiamo facendo un buon lavoro. Noi cerchiamo di dargli una moto performante, ma non di cambiarla troppo. Voglio trovare una buona base affinché lui possa usarla bene e riesca a guidarla come gli piace e affinché possa dimostrare le sue qualità che sono indiscutibili”.