È mattina e a Maranello si respira un’aria speciale, di festa. La gente è vestita di rosso, colorando le strade intorno alla Gestione Sportiva della Ferrari, mentre bandiere e striscioni si susseguono una dopo l’altra lungo tutto il tracciato di Fiorano. Persino sul treno che abbiamo preso alla stazione centrale di Milano, alle 5:15, c’erano ragazzi e ragazze vestiti con i colori della Scuderia. Arrivati a destinazione, giusto in tempo, il ponte che dà sulla pista è gremito di tifosi, tutti in attesa di vedere, in lontananza, la serranda del box Ferrari aprirsi.
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Alle 9:23, sette minuti prima del previsto, arriva il momento: è Charles Leclerc a portare in pista la SF-25, presentata a Londra durante il mega show organizzato da Liberty Media. In un attimo il cielo si colora di rosso, e il silenzio che aveva accompagnato i minuti precedenti si trasforma in delirio, soprattutto quando, arrivato alla prima curva, il monegasco sembra quasi fermarsi per salutare i tifosi. Iniziano i primi commenti, soprattutto in merito al colore più intenso scelto dalla Scuderia. Dopo uno stop di circa venti minuti ai box Charles rientra in pista e, giro dopo giro, la SF-25 alimenta le speranze dei tifosi: Leclerc sembra spingerla subito al limite, stacca tardi alla prima curva e la monoposto risponde bene, senza scomporsi di un millimetro. Tra riprese promozionali e giri più spinti in un attimo il programma mattutino è terminato: c’è chi legge di un fantomatico tempo di 56 secondi e 06 millesimi, ben un secondo più veloce del record fatto segnare dalla SF-24, cercando però di non illudersi. “Ha spinto subito e si è visto, ma le condizioni non sono veritiere”, dice un signore sulla quarantina che come noi si è aggrappato a una rete per vedere al meglio l’attività in pista. Alle 12:42 poi, un’Alfa Romeo Stelvio si ferma nel mezzo della prima curva: dal retro scende Leclerc, ancora con la tuta indosso. Dopo i primi saluti al pubblico salta sulla pila di gomme che divide il tracciato dalle recinzioni e, seguito da tutti i fotografi della Scuderia, si concede agli autografi lungo tutta la recinzione: la folla lo acclama, “Oh Leclerc portaci il Mondiale”, Fiorano uno stadio e Charles una squadra da scudetto. Lui sorride, tra una firma e l’altra stringe qualche mano e, prima di andar via, ringrazia tutti portando la mano sul cuore.
Nella pausa, invece, tra un coro e l’altro tutta l’attenzione va a “Giorgio”, un signore vestito di rosso dalla testa ai piedi, con tanto di parrucca e cappello da cowboy: sull’onda della festa e del delirio si lascia andare, forse troppo, iniziando a tagliare prima qualche ramo, poi abbattendo metà di un albero. “Per fare contento il pubblico Ferrari che non riusciva a vedere ho tagliato qualche pianta” dice, prima di incitare la folla per un grande “Forza Ferrari”. C’è chi ride e chi, invece, condanna il gesto, nel mentre la festa non si ferma, anzi. È il modo per riempire l’attesa in vista dei primi giri di Lewis Hamilton. C’è addirittura chi, per l’occasione, si è travestito da Chef: “Siamo i ragazzi della trattoria Vasseur e siamo qui dalle 6:30 del mattino", raccontano. Gli chiediamo cosa si aspettano dalla prossima stagione e senza pensarci rispondono: “Leclerc darà filo da torcere a Hamilton, sa già cosa vuol dire essere pilota Ferrari. Dobbiamo vincere”.
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Nel pomeriggio tocca proprio all’inglese portare in pista la nuova monoposto del Cavallino. Qualche minuto dopo le 14 la serranda del box si riapre: è Sir Lewis, che con il suo casco giallo percorre i primi metri al volante della sua prima Ferrari. Come Leclerc, arrivato davanti al ponte rallenta e saluta il pubblico, che di tutta risposta inizia a gridare il suo nome. Non conta che su quella pista abbia già girato lo scorso 22 gennaio, sembra a tutti gli effetti una prima volta. Nelle due ore successive alterna giri veloci, giri più lenti e chilometri in cui è tallonato dalla Stelvio su cui vi sono fotografi e film-maker della Scuderia. Quando spinge la SF-25 sembra essere leggermente più nervosa rispetto al mattino: cerca il limite e si percepisce, in vista di una stagione in cui è tornato a sognare in grande. Quando il programma sembrava ormai terminato, rientra in pista per gli ultimi due giri: il primo spinge, il secondo assomiglia a un vero e proprio giro d’onore. Tutto il rumore dei tifosi si interrompe solo quando, all’uscita del tornantino che porta sulla parte posteriore del tracciato, Lewis si ferma. È una prova di partenza e il pubblico lo intuisce. Cala il silenzio, rotto solo dal rumore della Power Unit Ferrari. Salgono i giri del motore, dopo qualche secondo riparte lasciando spazio agli applausi.
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La giornata però non è terminata, anzi: i cori continuano e, mentre la Scuderia posa per le prime foto stagionali, si intona ancora il nome dell'inglese: una costante per quasi un’ora, finché, come al termine della mattinata, si vede partire la Stelvio parcheggiata fino a qualche istante prima davanti al box. Ormai lo sanno tutti: all’interno c’è Hamilton. Pochi secondi dopo scende dalla macchina, saluta e corre verso le recinzioni. Firma autografi, sorride come un bambino al suo primo regalo. Come lo scorso 22 gennaio porta la mano al cuore e prima di concedersi ai fotografi della scuderia fa segno “Ci vediamo dopo”. Vederlo vestito di rosso non sembra ancora reale, è un’emozione ancora tutta da metabolizzare. La giornata termina solo quando rientra nella Stelvio e la portiera si chiude. Le speranze dei tifosi però continuano: la Ferrari sembra essere nata bene, non ci sono stati problemi ed entrambi i piloti hanno spinto nonostante fossero solo i primi chilometri. Non c’è più dubbio: l’obiettivo è il Mondiale, tutto il resto non conta più.
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