Se dopo il 2020 avevate dimenticato il sorriso a viso pieno di Marc Marquez e quegli occhi lì da provocatore e se avevate cominciato a rivedere quella faccia solo l’anno scorso con lo sfondo azzurro del Team Gresini, sappiate che ora, con sfondo tutto rosso, dovrete tornare a abituarvi. Sì, perché Marc Marquez dopo il Day 2 dei test della MotoGP in Thailandia ha ritrovato pure il gusto della provocazione. E se il miglior tempo fatto a Buriram e la miglior simulazione di gara non bastano a mettergli già in testa la corona di prossimo campione del mondo, di sicuro le sue dichiarazioni in sala stampa bastano a capire che sono cominciati gli inevitabili giochi mentali. Non solo verso Pecco Bagnaia, che sarà il suo primo avversario nel Mondiale 2025, ma pure verso il fratello Alex.
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“Ho spinto nella simulazione – ha detto – perché con Alex ce l’eravamo un po’ promessa dopo Sepang e volevo stargli davanti”. E’ fatto così: dietro non vuole starci neanche quando non conta niente e agli altri non vuole lasciare nemmeno le briciole, neanche se si tratta del fratello e della sua “vecchia” moto. E’ convinto, però, che Alex e la Desmosedici GP24 del Team Gresini saranno della partita. “Per la corsa al titolo – ha spiegato – vedo bene, oltre al mio compagno di squadra, anche mio fratello Alex, ma pure Pedro Acosta. E poi non dobbiamo dimenticare Jorge Martín: qui non abbiamo visto il suo nome, ma tornerà e è lui il campione del mondo”. Un modo per ribadire che non ha ancora vinto niente, ma pure che vuole riuscirci a tutti i costi adesso che guida la migliore moto. E è consapevole, come anche Bagnaia ha ammesso, che almeno all’inizio sarà una sfida tutta interna al Team Lenovo. Solo che nel pronostico, nonostante ciò che si è visto nei test, con una simulazione di gara impressionante e pure il miglior crono nella due giorni di Buriram, l’otto volte non ci sta a mettersi come super favorito e butta là una provocazione “alla Marc Marquez”, rispolverando il suo sorriso sornione dei tempi migliori. “Per me il vero favorito è Pecco Bagnaia e io sono solo il secondo – ha detto - Ha lottato per il titolo negli ultimi quattro anni e ha vinto due volte. Siamo nel campionato del mondo, tutti sono veloci. La pre season è la pre season e conta relativamente, quante volte abbiamo visto un pilota essere super veloce nei test? Ventidue gare sono tante e sono un’altra cosa per fare adesso dei pronostici".
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Pronostici e giochini mentali a parte, comunque, l’otto volte campione del mondo s’è detto super contento del lavoro fatto e anche del feeling trovato nel box con lo stesso Bagnaia, con cui ha subito concordato sulla scelta più difficile fatta da Ducati in questi giorni: mettere da parte il motore con la specifica 2025. “Fin dall'inizio – ha spiegato - ho visto che l'equilibrio della GP24 era molto buono. Abbiamo provato molte cose sulla GP25 per migliorare i punti deboli, perché aveva anche aspetti molto forti. Ma dopo aver guidato su tre circuiti diversi, Ducati ha preso la decisione giusta di mantenere il motore 2024. La moto funziona bene, non c'era motivo di omologare un motore che non conosciamo fino in fondo e che poi dobbiamo tenere per ben due anni".
Gli stessi del suo contratto con Ducati e gli stessi due anni in cui proverà a coronare quel sogno per cui ha rinunciato anche a legami importanti (Honda e RedBull su tutti): conquistare il nono titolo mondiale e, magari, pure il decimo per contarne uno in più di quel Valentino Rossi che è stato il suo idolo, ma pure il suo peggior nemico. Chi gli sarà a fianco in questo cammino è Marco Rigamonti, il suo nuovo capotecnico. E è anche di lui che Marquez ha voluto parlare nella sala stampa di Buriram: Il nostro rapporto è migliorato molto in questi test, ma è stato qui in Thailandia che abbiamo iniziato a lavorare davvero in modo approfondito sui dettagli dell'assetto. Mi piace molto il suo approccio: è molto organizzato e preciso con quello che dobbiamo fare. Sono contento".
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