Jack Miller in KTM vive quella che, con tutta probabilità, sarà la fase centrale della sua carriera. A 28 anni, dopo cinque stagioni positive tra Ducati Pramac e team ufficiale, non si può dire che la nuova avventura tra i box della Casa austriaca stia andando male. Con appena nove weekend di gara d'esperienza sulla RC16, Jack è ottavo in classifica. Due podi a Jerez tra Sprint Race e Gara tradizionale, un altro terzo posto nel sabato del Sachsenring e tanti piazzamenti in top ten. È vero, il compagno di squadra Brad Binder vanta 41 punti in più in campionato, dove fin qui è stato uno dei protagonisti. Brad, però, guida il prodotto di Mattighofen da quattro stagioni, ne conosce i lati migliori e i comportamenti più oscuri. Se Jack riuscisse a replicare nelle seconde metà di gara le prestazioni che mette in luce in qualifica e nei primissimi giri, probabilmente sarebbe in lotta per il Mondiale o, quantomeno, tornerebbe sui livelli degli ultimi due anni in Ducati ufficiale, in cui ha sempre concluso tra i primi cinque della classifica iridata.
In una recente intervista rilasciata ai colleghi britannici di Crash.net, Jack Miller ha parlato proprio della supremazia di Ducati, scalfita in questo 2023 solamente dalle vittorie di Alex Rins (Honda LCR) ad Austin e di Aleix Espargaró (Aprilia) nella scorsa domenica di Silverstone. L'australiano conosce fin troppo bene le dinamiche interne di Borgo Panigale, di un box rosso nel quale ha lasciato tanti bei ricordi e nessuna polemica, dove ha formato con Pecco Bagnaia una coppia di compagni di squadra affiatata come non mai. Così, appena Miller si esprime su Ducati e Pecco, ci si aspetterebbe di sentire frasi politicamente corrette e ampie congratulazioni. Non che Miller eviti i complimenti, ma esegue a modo suo, scartavetrando le banalità con un tocco di ironia, originalità, spontaneità. Ascoltare Jack Miller lascia sempre quel qualcosa in più. Questa volta Jack ha messo sul piatto il tema, solo in apparenza scontato, delle rivalità fratricide tra le otto Ducati in pista. Argomento che, sul finire della MotoGP 2023, potrebbe ripresentarsi con una centralità del tutto nuova: "Penso che stiamo vivendo una specie di era Pecco. Il ragazzo è estremamente forte e se dovessi scommettere, scommetterei su di lui quest'anno, ovviamente, a questo punto. È sottoposto ad una pressione diversa rispetto ad alcuni dei precedenti campioni, perché non ha un solo pilota contro cui lottare ogni weekend, ma sei o sette. Pecco sta facendo un lavoro fantastico e penso che la scorsa stagione siamo stati un po' privati di un duello diretto tra lui e Fabio. Sono stato in Ducati e lì ognuno corre per se stesso. Ducati sta dando a tutti moto competitive, il che è fantastico per lo sport, però poi avrai sempre quel problema dei piloti Ducati che si sottraggono punti a vicenda . È un bel problema. Anzi, quando hai tre ragazzi davanti a te con la stessa moto che lottano per il campionato, è un grosso problema! Il livello di tutti è molto più alto e tutte le moto sono molto più potenti. Quindi non solo la concorrenza è aumentata, ma si è livellata. Ci sono la Ducati, la KTM, l'Aprilia. La Yamaha è salita sul podio e la Honda ha vinto quest'anno, quindi penso che presto potranno lottare di nuovo. Questo è ciò che rende difficili i sorpassi".