Poteva finire in buoni rapporti l’avventura tra Maverick Vinales e la Yamaha, ma invece la loro separazione è stata tutt’altro che idilliaca. Addirittura la casa di Iwata lo aveva accusato di sabotaggio per fuorigiri e danneggiamento del motore acquisendo i dati della telemetria della sua moto. Lo stesso pilota aveva poi chiesto scusa pubblicamente. È così che il responsabile del progetto Yamaha in MotoGP Lin Jarvis ha parlato proprio di questa situazione: “Potevamo anticipare. È difficile perché è successo e si è evoluto in modo tale che non ce lo aspettavamo – si legge su Todocircuito - Quando Maverick ha rinnovato con noi per due anni e Valentino se ne stava andando, direi che probabilmente avevamo la squadra più forte in griglia per iniziare la stagione”. Nonostante l’addio, in casa Yamaha c’era la volontà di rendere Vinales il leader della squadra per via dei suoi progressi in pista, ma evidentemente lo spessore di un compagno come Valentino pesava non poco: “Maverick era al quinto anno e normalmente avrebbe progredito fino a diventare un leader della squadra, perché arrivava sempre prima di Valentino. Lui ha così tanta storia e così tanti legami con la Yamaha che a volte poteva gettare un'ombra sul suo compagno di squadra.
Con l’arrivo di Fabio Quartararo poi le prestazioni dello spagnolo sono calate mentre il francese macinava punti, podi e vittorie: “È una persona piena di positività, energia e concentrazione e direi che è abbastanza leggero con la moto. L'anno scorso era un po' più sensibile ai problemi. Forse ha era frustrato, anche se ha vinto tre gare prima di avere i suoi alti e bassi, ma onestamente se la sta cavando molto bene". La grande forza di Quartararo è stata quella di scindere i problemi dei box e concentrarsi esclusivamente sulla pista: “Era completamente fuori sincrono con quello che stava succedendo dall'altra parte del box, e penso che la maggior parte di noi che ha lavorato con i campioni sa che questo è il loro vero talento. È riuscito a bloccare tutto il resto, rimanere concentrato sul suo lavoro, sulla sua missione, e non lasciare che nient'altro lo influenzasse. E quest'anno ha fatto un ottimo lavoro in questo senso ".