Da giorni ormai si inseguono le notizie sul caso in cui sono rimasti coinvolti l'ex pilota Jean Alesi e il figlio Giuliano: il pilota francesce lo scorso lunedì è stato trattenuto per 24 ore in caserma dopo aver lanciato contro l'ufficio dell'ex fidanzato di sua sorella un grosso petardo, acquistato in Italia, causando danni all'edificio e spaventando i presenti. Contro Alesi è partita una denuncia e le accuse, per "danni a cose altrui con mezzi pericolosi" e l'uso di un ordigno esplosivo, non sono da sottovalutare.
In un'intervista rilasciata al Corriere della Sera però il pilota francese minimizza: "Mi sembra tutto sproporzionato, c'è stato un grosso malinteso per esempio l’ex fidanzato di mia sorella è diventato “mio cognato”. Era solo uno scherzo, non mi sarei mai immaginato che un petardo potesse provocare tutto questo".
Le cose quindi, sono nate per un semplice scherzo: "Avevo comprato questo petardo in Italia in una stazione di servizio vicino a Ventimiglia: eravamo in macchina con amici e abbiamo detto: “proviamolo”. Così l’ho buttato lì, davanti allo studio di questo architetto, ma non mi aspettavo che potesse fare un botto del genere. E che potesse fare quei danni". Nessun problema con l'ex compagno della sorella quindi, chiarisce il pilota: "Siamo sempre stati in ottimi rapporti, con mia sorella si sono lasciati da due anni e ormai non parliamo più di lui. Sono stato io a presentarmi il giorno dopo alla polizia per chiarire. Ho subito detto che avrei ripagato tutto, il vetro rotto, i danni. Che c’ero io su quella macchina, e non mio fratello".
Una bravata finita male però, che ha portato Alesi a un fermo di 24 ore: "Prima ero stato chiuso dentro a una stanza su ordine del magistrato, poi i poliziotti mi hanno “liberato”, non capivano perché ci fosse tanto accanimento nei miei confronti. E nel commissariato abbiamo passato una serata fantastica prima di essere rilasciato, e tornare a casa. Abbiamo parlato di Formula 1, erano appassionati. Di vecchi aneddoti, delle sciocchezze che si facevano da giovani, e poi di questo incredibile Mondiale vinto da Max Verstappen".
Non un incubo quindi quello vissuto dall'ex ferrarista, che ricorda con divertimento una delle giornate più assurde della sua vita. Da non sottovalutare però le conseguenze che potrebbero scaturire da questa denuncia: con l'accusa presentata Alesi rischia fino a dieci anni di reclusione e una multa di 150mila euro mentre il figlio Giuliano sarà processato per complicità.