E’ stato protagonista di una brutta caduta in mattinata, ma la botta rimediata non gli ha negato di chiudere al primo posto la seconda giornata di test a Jerez. Toprak Razgatlioglu e la sua Yamaha R1, infatti, sono stati i più veloci sul circuito spagnolo, davanti a Jonathan Rea, Alvaro Bautista e Michael Ruben Rinaldi. Quattro piloti in meno di mezzo secondo, a dimostrazione di un grandissimo equilibrio che, verosimilmente regnerà anche nel mondiale Superbike in questa stagione. Sia Yamaha che Kawasaki, infatti, sembrano aver portato quelle novità tecniche che dovrebbero consentire di tenere il passo delle Ducati Panigale.
Sotto il secondo di distacco dal primo della classe anche Lowes e Aegerter, mentre Locatelli ha fermato il cronometro appena sopra insieme a Danilo Petrucci, che ha chiuso questo secondo giorno in sella alla Panigale V4R del Team Barni in ottava posizione, con la promessa di migliorarsi ancora la prossima settimana, quando la Superbike sarà sulle montagne russe di Portimao.
Intanto ieri, al termine della prima giornata di test chiusa al sesto posto, Danilo Petrucci ha parlato un po’ con i giornalisti presenti a Jerez. Il pilota di Terni ha confermato che la moto utilizzata non è la Panigale 2023, bensì la 2022, perché alcune parti non sono ancora pronte e, su tutte, il nuovo scarico che dovrebbe rendere la moto più veloce in uscita di curva. “Sono contento, ho grande entusiasmo – ha poi ribadito Petrucci – La MotoGP mi aveva tolto un po’ di passione e non nego che la seconda metà della mia ultima stagione in MotoGP è stata quasi un incubo perché non ne potevo più neanche delle moto. E’ con la Dakar che invece ho capito veramente che le moto saranno sempre la mia vita, la mia passione più grande e da lì ho accettato il passaggio nell’AMA Superbike. E’ stata una bella esperienza, ma non mi sentivo di ripeterla così nell’immediato, perché sentivo di poter dire ancora la mia in un mondiale vero, con gomme vere e, soprattutto, su circuiti con asfalti accettabili. Girare qui a Jerez m’è sembrato un sogno, anche perché non salivo su una moto da corsa dallo scorso ottobre, quando ho avuto l’opportunità di guidare la Suzuki in MotoGP”.