Non è stata una prima parte di stagione da incorniciare per il campione iridato Joan Mir che ha collezionato soltanto tre terzi posti in nove gare. 55 punti di distacco dal leader in classifica Fabio Quartararo sono molti e le già difficili speranze di bissare il titolo adesso sono ridotte al lumicino. In un’intervista rilasciata ai colleghi di Motorsport.com lo spagnolo ha cercato di analizzare i fattori della poca competitività della Suzuki, spiegando come l’assenza di miglioramenti abbia influito sulle prestazioni in gara. “Nei test precampionato Honda, Yamaha, Ducati, ma anche Aprilia e KTM hanno sviluppato le moto. Suzuki no. Noi abbiamo portato un nuovo telaio, un nuovo forcellone. Generalmente funziona, ma devi portare altro – ha detto Joan Mir - Devo anche dire che non mi aspettavo un miglioramento così grande dagli altri produttori. Probabilmente nemmeno Suzuki, e questo rende probabilmente le cose un po' più difficili”.
Tra le ipotesi relative all’involuzione della Suzuki, non è da sottovalutare l’addio di Davide Brivio. Joan Mir ha risposto così: “Non credo che abbia influito, Davide stava facendo un ottimo lavoro, ma non faceva le specifiche. Credo sia più quello che ho detto: non hanno saputo trovare un miglioramento tecnico, non hanno fatto un grande passo come tutti gli altri”. E mentre la sua moto arranca le altre macinano posizioni. Come la KTM che a partire dal gran premio di Gran Premio d’Italia ha introdotto un aggiornamento sul telaio. In particolare, Joan Mir si riferisce all’abbassatore del posteriore, che si trova su tutte le moto, tranne che in Suzuki. “Sì, beh, come abbiamo visto in KTM è una grande spinta perché Oliveira e Binder stanno lottando per vincere le gare. Quindi è un po' quello che ci manca. Abbiamo anche iniziato con uno svantaggio, ovvero che tutti sono usciti con il dispositivo holeshot e noi non abbiamo questo dispositivo. Quindi per l'accelerazione in questo momento siamo in svantaggio. Quando Suzuki farà dei miglioramenti per la velocità vediamo dove saremo. Penso che saremo forti”.
Resta comunque fiducioso Joan Mir sulla seconda parte del campionato. Chiaramente però la sua moto dovrà avere un passo gara ben diverso da quello della primo giro di boa. Se così sarà, parleremo di una nuova Suzuki: “La strategia è quella di essere il più vicino possibile ora e poi provare a fare sempre più punti. Penso che faremo bene, non vedo l'ora che arrivi il momento. Sono forte, la squadra vuole ottenere buoni risultati e io voglio lo stesso”.