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Joan Mir come Piero Pelù: lo spettacolo deve ancora cominciare

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

18 agosto 2021

Joan Mir come Piero Pelù: lo spettacolo deve ancora cominciare
Il campione del mondo in carica non ha alcuna intenzione di mollare l'osso e, ora che ha avuto da Suzuki le migliorie tecniche richieste, sente di avere sul polso e nella testa la possibilità di far sentire il fiato sul collo a Fabio Quartararo. E si è dato tre tappe per tentare l'assalto: Silverstone, Aragon, Misano Adriatico

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Silverstone, Aragon, Misano Adriatico. Tre tappe di un tour che, però, non ha per protagonista un rocker, ma un pilota che ha promesso lo show, inseguendo il sogno di confermarsi campione del mondo. La sintesi perfetta delle recenti dichiarazioni di Joan Mir, infatti, l’ha fatta già tanti anni fa Piero Pelù: lo spettacolo deve ancora cominciare. Il pilota spagnolo lo ha detto chiaramente: “I prossimi tre gran premi, su piste in cui storicamente la Suzuki soffre di meno, sono determinanti. I 47 punti di distacco da Fabio Quartararo sono tanti, ma io ci credo e ci credo sempre di più”. Un’ammissione, un uscire allo scoperto che ha pure il sapore della minaccia, con Joan Mir che già lo scorso anno ha dimostrato di saper colmare distacchi significativi e pure di essere uno che, in caso di corpo a corpo o lotta particolarmente maschia, non si tira indietro e, anzi, si carica di più. C’è riuscito l’anno scorso e, chiaramente, pensa di potercela fare anche quest’anno, sapendo che gli avversari, laddove dovesse riuscire ad avvicinarli un po’ di più, sentirebbero ancora più rovente il fiato sul collo del campione del mondo in carica.

“La situazione è molto diversa rispetto allo scorso anno – ha precisato Mir – Ora Fabio Quartararo (in seguito alla vicenda Vinales, ndr) ha l’attenzione di tutta la Yamaha concentrata su di lui. Ma avrà anche tutta la pressione”.  Dichiarazioni da vecchia volpe, visto che Fabio Quartararo, che al momento sembra in uno stato di grazia assoluto, è comunque lo stesso dello scorso anno e che, quindi, potrebbe cedere a ansie e nervosismi che potrebbero condizionarne le prestazioni in pista. Joan Mir ne è perfettamente consapevole e nelle sue dichiarazioni lascia intendere che, pur riconoscendo il valore dell’avversario e il gap che ha accumulato, il vero mondiale deve ancora iniziare. Soprattutto adesso che Suzuki gli ha dato quello che chiedeva. “C’è ancora qualcosa da fare sulla moto, non siamo perfetti e capita troppo spesso di non trovare il giusto feeling – ha spiegato ancora il campione del mondo – ma abbiamo fatto grossi passi in avanti e l’abbassatore ci aiuta molto per avvicinarci al livello delle altre moto. Siamo sulla buona strada”.

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Podio al GP di Stiria, con un ottimo secondo posto, e quarta posizione a quello d’Austra, nell’inferno di un RedBull Ring completamente allagato e nella giostra del flag to flag. Un piazzamento che per Joan Mir ha avuto un valore incredibile, sia per il morale, sia perché adesso il distacco da Quartararo è inferiore ai punti che si possono mettere nel sacco in due sole gare. “È stata una gara pazzesca – ha ribadito parlando del GP d’Austria - perché credo che nessuno conoscesse davvero il proprio risultato quando ha tagliato il traguardo! Ma dovremo risolvere alcuni problemi per le prossime gare, perché il mio passo a inizio gp non era affatto quello che ero in grado di fare. Poi le cose sono migliorate e quando è arrivata la pioggia ho seriamente pensato di provarci. Dentro di me volevo rimanere in pista perché c'erano solo tre giri da percorrere e penso che avremmo potuto lottare per la vittoria con questa configurazione. Ma in compenso ho visto tutti i miei diretti rivali del gruppo, Bagnaia, Quartararo e gli altri, prendere la corsia box e così da lì ho preso la decisione di fare lo stesso. Era la soluzione più semplice, ma è vero che mi chiedevo se fosse la cosa giusta da fare, perché alla fine mancavano solo tre giri”.

Non un rammarico, quindi, ma la consapevolezza (anche sulla base dell’esperienza dell’anno scorso) che mettere qualche punto nel sacco, magari accontentandosi, si rivela sempre più utile rispetto al cadere in errore mentre si mira al bersaglio grosso. Anche perché, come dice sempre Valentino Rossi, nell’arco di una stagione uno zero capita a tutti i piloti e Joan Mir vuole farsi trovare pronto per quando accadrà all’attuale leader della classifica mondiale. “Prima di tutto – ha concluso Mir – conta non perdere punti. Ma è chiaro che dobbiamo provare a portare a casa qualche vittoria, adesso arriveranno circuiti più favorevoli per la Suzuki e ci proveremo. Farò le gare una dopo l'altra. Penso che le prossime tre gare saranno cruciali, ed è importante mantenere le nostre buone sensazioni, perché in Austria, anche se non è stata una pista a noi favorevole, ho comunque gestito la situazione per poter recuperare qualche punto in campionato. In termini assoluti abbiamo bisogno di gare migliori: continuare a migliorare e cercare di vincere. Penso che questa sia la chiave, e secondo me dovremo avere almeno due vittorie per poter riconquistare il titolo". Fabio Quartararo è avvisato: il campione del mondo ha ancora tanta fame e nessuna intenzione di mollare l’osso.

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