Charles Leclerc ha avuto bisogno di parecchio tempo per abituarsi alle dinamiche della scuderia del Cavallino una volta arrivato nel 2019 dopo aver corso per la Sauber-Alfa Romeo. A dirlo, in un episodio del podcast Beyond The Grid della Formula 1, è lo stesso pilota monegasco.
Queste parole potrebbero sorprendere, dato l’ottimo inizio di Leclerc, considerando i risultati ottenuti durante le prime corse con la Ferrari come la pole position conquistata nella seconda gara della stagione corsa in Bahrain e poi, a seguire, le vittorie sia in Belgio che a Monza.
A spiegarne la ragione ci pensa Charles stesso durante il podcast: “Mi sono sentito a mio agio fin dall’inizio. Avevo tante cose da imparare, ma mi sembrava di conoscerle subito. Per sentirmi a mio agio nel modo in cui lavora una squadra così grande? Probabilmente mi ci è voluto quasi un anno. Quasi un anno per capire esattamente le dinamiche della squadra, come affronti i problemi, come reagisci a quei problemi. Sì, probabilmente quasi un anno.”
Il numero 16 della Ferrari aggiunge che è comunque stato interessante perché “ogni volta che impari qualcosa e lo applichi, stai solo ottenendo una migliore comprensione di come funziona tutto. Inoltre ti senti più in controllo della situazione”.
Il pilota, messo fuori gara alla partenza dell’ultimo appuntamento prima della pausa estiva, ovvero il Gp d’Ungheria, poiché coinvolto suo malgrado nell’ incidente provocato da Bottas e Stroll, sostiene inoltre di essere profondamente maturato durante questi tre anni in Ferrari: “Mi sento cresciuto molto come pilota, come persona. Quanto meglio? È difficile da quantificare, ma mi sento decisamente un pilota migliore rispetto a quando sono arrivato per la prima volta. È uno sport in cui imparo sempre e penso che tutti su questa griglia stiano imparando ogni volta che salgono in macchina”.
Il ritorno previsto per fine agosto avrà un sapore speciale per Leclerc, poiché si ripartirà dal circuito di Spa-Francorchamps, pista dove ottenne la sua prima vittoria sulla Rossa.