Era il 18 agosto 1996 quando Valentino Rossi, allora diciassettenne, ottenne la prima vittoria nel motomondiale. Avvenne a Brno, in 125. Da allora ne sono arrivate molte altre, in tutte e tre le classi, ma, a meno di clamorose sorprese, non ne arriveranno più, visto l’annuncio del ritiro e il livello di competitività di questa stagione in MotoGp. Di questo e altro parliamo con papà Graziano.
Allora, Graziano, il ricordo di quella gara di 25 anni fa?
“Fu qualcosa di meraviglioso, come ci si può immaginare: la prima vittoria in assoluto, anche se comunque veniva dopo una serie di risultati sempre molto importanti e sempre molto buoni. Fu un’emozione indescrivibile, il primo grande coronamento di tutto un iter partito dalle minimoto per poi passare alle categorie minori, anche se con Valentino è accaduto tutto in modo molto veloce. In quel momento era un sogno che si avverava. Il primo dei tanti coronamenti in carriera. Quasi altrettanto emozionante fu, nel 2000, la prima vittoria in 500, a Donington: quella me la ricordo benissimo anche perché avevo i capelli lunghissimi e me li tagliai come in segno di ringraziamento”.
Venendo all’oggi, Valentino ha dato l'annuncio di aspettare una bambina. Graziano si sta preparando per diventare nonno?
“Sì, sì… (ride) Io se riesco a diventare nonno diciamo che sono molto contento. Speriamo che la cosa vada avanti bene, insomma”.
Vedremo Graziano insegnare i principi della guida alla nipotina fin dalla tenerissima età, come faceva con Valentino?
“Essendo una femminuccia non credo che sarà così semplice e probabile vederla come pilota…Se fosse stato un maschietto e in ogni caso ci penserà soprattutto il papà… In questi casi è meglio che il nonno non ci metta molto lo zampino...”
Valentino ha detto che è stato suo padre il più difficile da convincere quando si è trattato di decidere per il ritiro? È vero?
“Be’, io fino alla fine ho provato a dirgli di continuare, ma poi sono stato assolutamente felice che lui abbia fatto questa scelta. Avrebbe potuto proseguire un altro po’, ma spettava solo a lui decidere e probabilmente ha fatto la scelta giusta. E dopo tutta una carriera in cui mi sono imposto di non peccare di superbia pensando che lui fosse il più bravo di tutti, quando ha deciso di smettere e lo ha detto ho potuto finalmente lasciarmi andare e iniziare a pensarlo serenamente: lui è stato il più bravo di tutti”.
Parlando invece del futuro prossimo dall’altra parte del muretto con il Team VR46, che dire della faccenda del principe e della sponsorizzazione Aramco?
“Dei dettagli io so poco, anzi direi niente, però spero che la cosa possa risolversi e si possa andare avanti. Di sicuro anch’io non sono riuscito a capire molto di quel che sta succedendo. Attendiamo sviluppi e speriamo per il meglio”.