image/svg+xml
  • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • Girls
    • Orologi
    • Turismo
    • Social
    • Food
  • Formula 1
  • MotoGp
  • Sport
  • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Cover Story
  • Media
  • Attualità
    • Attualità
    • Politica
    • Esteri
    • Economia
  • Lifestyle
    • Lifestyle
    • Car
    • Motorcycle
    • girls
    • Orologi
    • Turismo
    • social
    • Food
  • Formula 1
  • motogp
  • Sport
  • Culture
    • Culture
    • Libri
    • Cinema
    • Documentari
    • Fotografia
    • Musica
    • Netflix
    • Serie tv
    • Televisione
  • Tech
  • Fashion
    • Fashion
    • Moda
    • Gear
    • Footwear
  • EVERGREEN
  • Topic
  • Media
Moto.it
Automoto.it
  • Chi siamo
  • Privacy

©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159

  1. Home
  2. Sport

Joey Dunlop, the king of the road,
ci ha lasciati 20 anni fa,
ma l'Isola di Man è ancora il suo regno

  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

2 luglio 2020

Joey Dunlop, the king of the road, ci ha lasciati 20 anni fa, ma l'Isola di Man è ancora il suo regno
Era il 2 luglio del 2000 quando a Tallin, in Estonia, Joey Dunlop ha perso il controllo della sua 125 mentre era in testa alla gara, dopo averne vinte già due delle altre categorie. Dopo la sua morte l'Irlanda del Nord dichiarò per la prima volta dopo un secolo di conflitti un Giorno di Pace Nazionale

di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

Oggi è il “venerdì santo” delle road race: il giorno in cui se ne è andato Joey Dunlop. Era il 2 luglio del 2000, infatti, quando a Tallin, mentre era in testa alla gara e dopo averne vinte già due delle altre categorie, il re delle corse su strada ha perso il controllo della sua 125, mettendo fine, a 48 anni, ad una carriera e ad una storia immense. E meritando un monumento sull’Isola che è stata il suo regno. Uno di quei monumenti con cui, in tempi di statue abbattute e vandalizzate, non se la prenderà nessuno. Sono vent’anni oggi che Joey Dunlop non c’è più.

Il re della giostra, the king of the road, ha vinto 5 Tourist Trophy (il sesto glielo ha soffiato Virginio Ferrari) e per 162 volte è arrivato al traguardo prima di tutti in gare su strada: 26 al TT (la prima nel 1977, l’ultima nel 2000), 24 all’ Ullster Grand Prix, 13 alla North West 200, con 11 partecipazioni a gare del Motomondiale dal 1976 al 1992 e 6 partecipazioni a gare del Mondiale Superbike, nel 1988.Insomma, uno che mangiava pane e rischio. Uno di poche parole, capace di esprimersi solo con il gas in mano e con gli slanci di un cuore grande (come si è scoperto dopo la sua morte). Uno che dopo quel 2 luglio del 2000 ha fatto fermare, primo nella storia, i conflitti in Irlanda del Nord. E non è una cosa da poco. Perché a far dichiarare un Giorno di Pace Nazionale non c’era riuscito ancora nessuno: Joey Dunlop è stato il primo e l’unico dopo un secolo di conflitti senza sosta. Cinque anni fa i lettori del Belfast Telegraph lo hanno votato come il più grande sportivo nella storia dell’Irlanda del Nord. Ancora prima aveva ricevuto il titolo di Membro dell’Impero Britannico e poi quello di Ufficiale dell’Ordine dell’Impero Britannico.

20200702 112229374 5793

Un grande sportivo. Ma anche un uomo capace di vestire d’umanità il suo talento. Di quanta solidarietà e generosità sia stato artefice Joey Dunlop, infatti, si è scoperto solo dopo la sua morte, con la notizia diffusa di interi carichi di cibo e vestiario per quelle popolazioni dell’Est Europa che, ai tempi doro delle corse su strada, pativano la fame. Insomma, giù dalle moto un eroe della quiete. Un eroe che quando non vestiva l’armatura di pelle dei cavalieri dell’Isola lavorava in maniche di camicia tra i tavolini - immerso nella poca luce di una fila di lampade basse e nell’odore di malto e di fritto - nel suo i Joey’s bar di Ballymoney. Poi, ogni tanto, spesso, saliva su quella che era a tutti gli effetti la sua nave dei folli, il suo team, l’Armoy Armada, per aggredire l’asfalto con ogni tipo di motocicletta, vincendo praticamente tutte le principali gare su strada del mondo con un casco giallo a righe nere divenuto simbolo inconfondibile di coraggio e passione per la velocità.

Joey Dunlop

Vedi anche

Ciclisti fatevi da parte: secondo l'Istat la bici è più pericolosa della moto. Ma chi usa le due ruote dovrebbe allearsi

Tag

  • Anniversario
  • Motorsport
  • Ricorrenze
  • Road Race
  • Tourist Trophy

Top Stories

  • Loris Reggiani: “Marquez ci nasconde qualcosa: è la diplopia, l’ossessione di Valentino Rossi… oppure fatelo pisciare”

    di Cosimo Curatola

    Loris Reggiani: “Marquez ci nasconde qualcosa: è la diplopia, l’ossessione di Valentino Rossi… oppure fatelo pisciare”
  • Pronti via, la MotoGP verso il disastro in Argentina: la mail di IRTA che gela il sangue ai piloti

    di Cosimo Curatola

    Pronti via, la MotoGP verso il disastro in Argentina: la mail di IRTA che gela il sangue ai piloti
  • Il venerdì d'Argentina: Aprilia è la nuova Ducati, Morbidelli il nuovo Quartararo e Valentino Rossi...

    di Tommaso Maresca

    Il venerdì d'Argentina: Aprilia è la nuova Ducati, Morbidelli il nuovo Quartararo e Valentino Rossi...
  • Jack Miller su Marc Marquez: “Bannarlo per una gara? La gente vuole accoltellarlo, ma pensate a Nakagami”

    di Cosimo Curatola

    Jack Miller su Marc Marquez: “Bannarlo per una gara? La gente vuole accoltellarlo, ma pensate a Nakagami”
  • Chi è il Marc Marquez di Portimão? Ce lo dice (in anticipo) Guido Meda con Fabio Caressa [VIDEO]

    di Cosimo Curatola

    Chi è il Marc Marquez di Portimão? Ce lo dice (in anticipo) Guido Meda con Fabio Caressa [VIDEO]
  • Paolo Simoncelli: “La Sprint Race? Ne conosco uno (Marco) a cui sarebbe piaciuta moltissimo”

    di Riccardo Canaletti

    Paolo Simoncelli: “La Sprint Race? Ne conosco uno (Marco) a cui sarebbe piaciuta moltissimo”
  • di Emanuele Pieroni Emanuele Pieroni

  • Se sei arrivato fin qui
    seguici su

    • Facebook
    • Twitter
    • Instagram
    • Newsletter
    • Instagram
    • Se hai critiche suggerimenti lamentele da fare scrivi al direttore moreno.pisto@mowmag.com

    Latest

    • Tre titoli per Termas: "Binder sorpresa", "Emozione VR46" e "Carmelo Ezpeleta ci ha purgati ancora!"

      di Emanuele Pieroni

      Tre titoli per Termas: "Binder sorpresa", "Emozione VR46" e "Carmelo Ezpeleta ci ha purgati ancora!"
    • L'India, l'autismo e un viaggio che non finisce mai: l'ultima avventura di Franco e Andrea Antonello con BMW

      di Giulia Toninelli

      L'India, l'autismo e un viaggio che non finisce mai: l'ultima avventura di Franco e Andrea Antonello con BMW
    • In Argentina siate duri senza mai perdere la tenerezza: Franco Morbidelli c'è

      di Cosimo Curatola

      In Argentina siate duri senza mai perdere la tenerezza: Franco Morbidelli c'è

    Next

    King Carl Fogarty, il cannibale della Superbike, compie 56 anni

    di Redazione MOW

    King Carl Fogarty, il cannibale della Superbike, compie 56 anni
    Next Next

    King Carl Fogarty, il cannibale della Superbike, compie 56 anni

    • Attualità
    • Lifestyle
    • Formula 1
    • MotoGP
    • Sport
    • Culture
    • Tech
    • Fashion

    ©2020 CRM S.r.l. P.Iva 11921100159 - Reg. Trib. di Milano n.89 in data 20/04/2021

    • Privacy