Johann Zarco ha partecipato, assieme ad altri piloti francesi, ad un’asta di beneficenza per la quale ha donato un casco indossato nella stagione 2020. Il francese, che nel 2021 sarà in Ducati Pramac a fianco del debuttante Jorge Martin, è riuscito ad incassare più degli altri: il suo Shark Race R-PRO GP è stato infatti battuto all’asta per 3.400€, mentre Fabio Quartararo (che ha donato stivali, guanti, saponette e visiera indossati a Portimaõ) si è fermato a 1.550€. Battuto all’asta anche un paio di guanti di Sébastien Ogier, il 6 volte campione del mondo di rally, per una cifra di 2.000€. Johann Zarco si è dimostrato quindi il più amato dai tifosi d’oltralpe anche se forse, se Ogier avesse messo all’asta un suo casco, il risultato avrebbe potuto essere diverso.
Johann Zarco, in un’intervista con motorsport.com, ha parlato della stagione appena passata, per la quale non si dà la sufficienza, ma un 5,5: “Penso di aver perso qualcosa, non è stato semplice recuperarlo” ha dichiarato il francese che, dopo essersi trovato a piedi a metà 2019 in seguito ai problemi con KTM, ha concluso la scorsa stagione in sella alla Honda del Team LCR di Nakagami, fuori per infortunio. “La gara in Repubblica Ceca, dove ho fatto la pole e raggiunto il terzo gradino del podio, mi ha davvero dato grande speranza e fiducia. Un anno fa avevo dei dubbi su Avintia, ma non appena ho provato la moto in Malesia ho capito che potevamo andare molto bene. La Ducati era lì e mi ha mostrato che si poteva fare qualcosa di buono”. Così Zarco spiega il suo inizio di stagione che, una volta ufficializzato l’addio di Andrea Dovizioso alla Ducati, sembrava poterlo addirittura portare al team ufficiale: “Da Misano è stato tutto positivo. La sfida più grande è stata tornare ad essere veloce e ottenere una moto competitiva per il prossimo anno. A Misano ho firmato con Ducati, anche se all'epoca non sapevo se fosse Pramac o l'ufficiale. Ma sono felice di avere una moto uguale a quella degli ufficiali. Ovviamente il team ufficiale ha più prestigio, ma in Pramac posso lottare per le vittorie e questo mi fa sentire bene. In tal senso, l'obiettivo principale è stato raggiunto. Mi piacerebbe molto poter salire sul podio ad ogni gara”.
Johann non ha nascosto le difficoltà nell’interpretare la Desmosedici, alla quale è riuscito comunque ad adattarsi in fretta: “Non è tutto perfetto tra il mio stile di guida e la moto, ma mi considero soddisfatto perché sto migliorando ad ogni uscita. Non voglio dire che la moto sia cattiva, ma ci sono degli aspetti da migliorare. Devo anche lavorare sul mio stile, non solo sulla moto: bisogna trovare una base per guidarla bene, perché è piuttosto particolare”.
Il 2021 sarà per lui un importante punto di svolta: “Ho usato le gare dopo Le Mans e Aragon come test per il prossimo anno - ha raccontato il francese - questo non mi dà un vantaggio immediato, ma posso imparare qualcosa. Non avevo nulla da perdere o da guadagnare nel mondiale, ed è stato un anno che mi è servito per imparare, facendo anche degli errori. Sono contento di aver ritrovato la stabilità. Ho lavorato sulla moto e ora la tengo abbastanza sotto controllo, ma so anche che posso migliorare ancora. Come mi valuto? Non posso andare molto più in alto di un 5, perché ci sono stati troppi alti e bassi. Dai, un 5.5. È un bel numero! ”, ha concluso Johann Zarco.
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