Da tempo ormai il presidente della Ferrari John Elkann non è solito parlare in modo diretto delle attività della scuderia di Maranello e delle evidenti difficoltà degli ultimi anni in Formula 1, preferendo lasciare che siano gli addetti ai lavori a commentare miglioramenti e problematiche relative alla scuderia. L'ultima intervista rilasciata da Elkann alla BBC però vede il presente lasciarsi andare ad alcuni interessanti commenti sulla Ferrari in Formula 1 tra presente, passato e futuro.
Prima di tutto un parallelismo tra la vecchia gestione e il nuovo percorso intrapreso da Vasseur, che Elkann sembra apprezzare particolarmente: "Nel 2020 abbiamo avuto una stagione davvero complicata e una delle cose che mi ha sorpreso allora è che in realtà abbiamo fatto peggio nei pit stop rispetto alla nostra posizione in campionato. Era una chiara indicazione della mentalità, perché alla fine per vincere davvero bisogna essere bravi in tutto. È vero che a margine, se non hai una macchina competitiva, il resto non ti farà vincere, ma se hai questa attitudine, è difficile che tu possa vincere. Questa è un’indicazione di come la concentrazione e le intenzioni siano un requisito fondamentale per poter raggiungere la competitività e infine essere in grado di tradurla in risultati".
Da qui l'indicazione di un evidente cambiamento in questa stagione, con qualche frecciatina lanciata alla gestione Binotto: "Ferrari si sta muovendo al 100% nella giusta direzione e ho sicuramente visto il cambiamento positivo che speravo: la squadra è molto più unita con Vasseur e ci sono sicuramente persone di grande talento che vogliono venire a Maranello. Non avevamo questa cultura da quando Todt e Domenicali erano alla guida. Ci aveva abbandonato ma ora abbiamo la vera responsabilità che consiste nell'assumersi le proprie colpe. La cultura precedente, sbagliata, le deviava. Non si tratta più di incolpare, ma di essere finalmente responsabili".
Fondamentali, in questo percorso di rinascita, sono sicuramente i piloti: "Charles Leclerc è un pilota molto forte che ha un enorme potenziale e non c’è motivo per cui non possa diventare campione del mondo. Crediamo che i nostri piloti siano molto forti e abbiano un potenziale molto elevato. L’importante è essere in grado di lavorare per convertire questo potenziale in risultati reali".