Chi lo ha detto che i tempi dei duelli tra Valentino Rosi e Jorge Lorenzo non torneranno? Anzi, a lasciar intendere che torneranno presto è stato proprio Jorge Lorenzo, che in una recente intervista ha parlato del suo nuovo progetto con Porsche: “Ho dei piani per gareggiare con le auto – ha raccontato a The Race – Presto potrò svelare di più e essere più preciso. E forse, non a breve ma a lungo termine, correrò ancora contro Valentino Rossi“. L’idea, quindi, è quella di tornare a fare il pilota, anche se non a tempo pieno, e provare a sbarcare nei campionati endurance, dove ritroverà il rivale di una carriera intera.
Intanto, però, Jorge Lorenzo ha reso già fitta la sua agenda, dopo aver passato qualche anno quasi sempre in vacanza, come lui stesso ha raccontato. Commenterà sette gare per DAZN Spagna, tornando nel paddock e ritrovando il mondo che è stato suo per tanti anni: “Non nascondo che la cosa mi ha emozionato – ha detto ancora il maiorchino. Il paddock è stato la mia vita, ma tornare lì senza quel senso di pressione, senza il peso che inevitabilmente avverti prima delle gare, è stato veramente bello. Sono contento di questa esperienza con DAZN, anche se non ci sarò sempre”. Non ci sarà sempre perché nella sua vita adesso c’è anche un po’ di finanza, la cura degli affari personali e, visto che per Lorenzo è da sempre una priorità, la voglia di riposarsi dopo una carriera a nervi sempre tiratissimi e senza mollare praticamente mai.
Una carriera che il maiorchino definisce grandiosa, senza falsa modestia, e che, però, gli ha lasciato un dubbio: come sarebbe andata se non avesse lasciato Ducati: “Che un pilota vinca tre campionati e più di 40 gare non è un caso, è perché ha qualcosa dentro, un bel po' di talento – ha aggiunto -. Era solo questione di trovare la moto giusta per me, ma avevo come la sensazione che non volessero”. Una sorta di incomprensione, quindi, con Lorenzo che prosegue: “Mi sarebbe piaciuto essere un riferimento per Borgo Panigale e poter continuare in Ducati in quel momento, nel 2018. Per tutto non era possibile, per via del tempo, siamo arrivati troppo tardi alla vittoria e tutto è cambiato, ma in quel momento ho pensato che il passaggio alla Honda fosse positivo e che sarebbe stato fantastico".
Invece non è così che è andata, perché sono arrivati gli infortuni, perché Marc Marquez è un compagno di squadra che fa tanta ombra e perché alla fine ci è andata di mezzo anche un po’ di paura: “Mi sono infortunato ad Assen e lì è cambiato tutto. Probabilmente senza quell'infortunio avrei concluso il mio contratto con la Honda, non so se con buoni risultati o no. Ma sarei rimasto ancora un paio d'anni. Però è andata così e va bene, sono contento di avere una vita normale adesso”.