Sorpresa è la parola del momento. Anche Jorge Lorenzo parte da qui per raccontare a Dazn il suo punto di vista sulle notizie di mercato che hanno scosso e stanno ancora animando il paddock della MotoGP e non solo. "Prima la notizia di Martin con Aprilia - ha dichiarato Jorge - Poi era chiaro che la Ducati avrebbe puntato su Márquez, dopo l'annuncio di Aprilia. Ma sono sorpreso, perché pensavo che Marc avrebbe fatto bene a rimanere in Pramac con una moto 2025. Ma è chiaro che il suo piano era molto più ambizioso".
Come ben sappiamo il via alla deflagrazione del mercato piloti lo ha innescato proprio Marc Marquez, dichiarando che Pramac non sarebbe stata un'opzione percorribile. Forse erano tutti talmente occupati a temere Marquez il pilota che si sono trovati spiazzati da Marquez il politico. Pare, dice sempre Jorge, che Marc abbia perfino chiesto a Gigi Dall'Igna garanzie sulla sua permanenza in Ducati come direttore del reparto corse per i prossimi due anni, dopo di che “ha giocato le sue carte nel modo giusto”. Lorenzo, che evidentemente conosce bene i meccanismi della MotoGP si spinge anche un passetto oltre: "È chiaro che il piano di Gigi e della Ducati era di tenerli tutti e tre: Jorge in rosso e, se possibile, Marc alla Pramac. Ma Marc non aveva questo piano". Probabilmente, ma questa è una nostra supposizione, Marc ha anche pensato che se lui si fosse "accontentato" di una Ducati Pramac, avrebbe perso un'occasione enorme per salire al team uffciale: quando Marc ha minacciato di non accettare un team satellite la Ducati ha avuto paura e l'unica opzione che aveva per tenere Marc Márquez era quella di metterlo in rosso. E quella “minaccia” ha avuto effetto.
Dopo anni di mancanza di risultati e di infortuni che lo spagnolo abbia questo potere contrattuale è un segno che è tornato quello di prima del 2020: "Beh, fuori dalla pista - sottolinea sempre Lorenzo - è stato evidente. Quando Marc Márquez è tornato a lottare per le vittorie, il pubblico della MotoGP, anche grazie a Pedro Acosta in pista, è aumentato. Non dico che sia al livello dei bei tempi di Valentino Rossi, ma è vero che è di gran lunga più mediatico". Poi ha aggiunto alcune interessanti considerazioni sui possibili risultati futuri: "La Ducati si rende conto che ha 32 anni e che probabilmente gli restano ancora due o quattro anni buoni. Ma può ritirarsi in rosso, essendo un pilota Ducati. Senza contare, ovviamente, i risultati che può dare". Pecco Bagnaia ha formulato in maniera non troppo velata le sue (inascoltate) preferenze e secondo Lorenzo Pecco non era d'accordo col cambiamento: "non voglio un pilota veloce che possa battermi - he detto interpretando il pensiero di Bagnaia - Questo non significa che Bastianini non possa farlo. Ma in termini di sensazioni Marc Márquez fa più paura". Ma attenzione: “A parità di moto, non sono sicuro che Márquez possa battere Bagnaia in ogni gara. Penso che i risultati, anche se gli stessi piloti lo negano, siano stati fondamentali. Se Jorge Martin avesse vinto quasi tutte le gare credo che ora sarebbe in rosso. È vero che è ancora primo nel Campionato del Mondo. Ma Marquez, con una GP23, è l'unico che si avvicina alla 2024; ed è Marc Marquez. Quindi Domenicali, con la pressione che Marc esercitava su di lui, ha preferito assicurarsi uno piuttosto che l'altro". Ora, però, aggiunge Lorenzo “non ci sono più scuse” dato che ha la stessa moto di Pecco Bagnaia. Tuttavia, l'età non perdona e, secondo Lorenzo, “è l'unica cosa che lavora contro di lui”. "Il Pecco del 2019 con il Marquez del 2019... Marc era tre gradini sopra. Ora, con la stessa moto, non mi sembra chiaro che lo batterà in ogni gara".