Dopo una serie infinita di trambusti, tra prove libere speciali, cambi gomme e un rettilineo di partenza asciugatosi per metà - con i meccanici di tutti i team bloccati in pitlane dai marshall, prima di essere ammessi in pista, armati di soffiatori e pronti a preparare al meglio le piazzola di partenza dei propri piloti -, alle 13.35 italiane inizia finalmente la Sprint Race del sabato, asciutta, e subito ci regala un colpo di scena: alla tanto agognata prima curva, dopo un’ottima partenza, Luca Marini manca il punto di staccata e, cercando in tutti i modi di evitare il contatto, finisce per centrare il compagno di squadra Marco Bezzecchi, partito dalla pole. L’errore, tra l’altro, costerà caro a Marini, che si rimedia una frattura alla clavicola e un long lap penalty da scontare al prossimo round.
In tutto ciò, il Bez riesce fortunatamente a rimanere in piedi, costretto, però, ad accodarsi al gruppo, in diciassettesima posizione. Alla bandiera a scacchi arriverà comunque in quinta piazza, dopo una rimonta forsennata e spettacolare, che, molto probabilmente, sarà tra i momenti più caldi del weekend indiano. “Non è il risultato che speravo, ma spero che i fan se la siano goduta", ha raccontato nel dopogara a Sky. "Domani? Spero di arrivare alla prima ca**o di curva!”. Il Bez, con una moto dalle specifiche inferiori rispetto a quelle dei suoi due principali avversari in campionato, Bagnaia e Martín, è riuscito comunque a guidare a un ritmo costantemente più veloce rispetto agli altri, siglando il giro record in 1:44.556.
Davanti al 72 in quarta posizione troviamo Brad Binder, autore di un’altra ottima gara, partito dalla tredicesima casella. Al traguardo, solamente mezzo secondo lo separa dal podio e dal redivivo Marc Marquez: nonostante il travaglio dei test di Misano e le continue voci di mercato - che si infittiscono sempre più -, lo spagnolo conquista il secondo podio stagionale, dopo quello della sprint race di Portiamo.
I gradini più alti del podio, però, ça va sans dire, vanno a Jorge Martín e Pecco Bagnaia, in una gara che, complice l’esclusione dalla lotta di Bezzecchi, li vede in solitaria a guidare il gruppo, separati tra di loro da un gap che si mantiene costante sui due secondi - al traguardo sarà di 1.389 secondi. Una corsa, probabilmente, approcciata in maniera diametralmente opposta dai due: l’alfiere del Team Pramac, infatti, può permettersi un all-in, avendo solo da guadagnare nei confronti di un Bagnaia che, invece, ancora ferito dall’incidente di Barcellona, guarda giustamente al campionato senza rischiare, correndo con la calcolatrice in mano e accontentandosi di un preziosissimo secondo posto.
Con il risultato di oggi, infatti, Pecco può tirare un sospiro di sollievo: comunque vada la gara di domani potrà godersi i quindici giorni che lo separano dal prossimo gran premio, in Giappone, in testa alla classifica generale. Occhio alle date dei prossimi gran premi, però: da cerchiare in rosso sul calendario, perché d’ora in poi sarà uno spettacolo mozzafiato.