Jorge Martín potrebbe restare in Aprilia. Dopo l’attacco di Albert Valera nel sabato di Assen (“Jorge è libero per il 2026”), sia il numero uno di Dorna Carmelo Ezpeleta che Massimo Rivola, amministratore delegato di Aprilia Racing, si sono mossi con grande fermezza per raccontare una storia diversa. Ezpeleta non vuole che la MotoGP, per altro appena acquistata da Liberty Media, si trasformi in un campionato poco professionale, instabile, con protagonisti che si potrebbero definire prevaricatori. Gli affari necessitano di stabilità. Così, Don Carmelo ha parlato chiarissimo al microfono di Sandro Donato Grosso per Sky: “Noi, come comitato IRTA e Dorna, non accetteremo l’iscrizione di nessun pilota che non sia in una di queste condizioni: o ha un contratto e decide di comune accordo di finirlo, o un giudice comunica che il contratto è finito. Se così non fosse, questo pilota non verrà iscritto a nessun team del campionato”.

Consensuale o tribunale: e per Martín sarà durissima
Ezpeleta, che per altro non ha mai avuto un rapporto idilliaco con Albert Valera, ha quindi chiuso a qualunque possibilità che non sia un addio: o vi mettete d’accordo tra di voi, oppure tramite un giudice in tribunale. Tutto il resto non conta niente. Il che mette un macigno sulle parole di Alberto Puig ai canali ufficiali della MotoGP: “Martín è un’opzione perché se dovesse essere senza contratto potrebbe scegliere qualunque marchio”, dice lo spagnolo. Che di fatto conferma per la prima volta in maniera assolutamente ufficiale l’interessamento di Honda per Jorge, a maggior ragione considerando le parole successive: “Noi possiamo aspettare. È una storia tra Aprilia e Jorge, vedremo come andrà a finire”.
A questo punto anche l’Aprilia, che fino a ieri si era adagiata in un solido silenzio stampa, ha deciso di esporsi tramite il suo amministratore delegato, Massimo Rivola: “Non avevamo previsto di dire nulla, ma abbiamo visto le parole di Valera e quelle di Ezpeleta, anche se non ho ancora letto quelle di Alberto (Puig, ndr). Due mesi fa però aveva detto che Honda non avrebbe mai preso un pilotasotto contratto, o comunque non del tutto libero. Per noi la situazione non cambia, il pilota è ancora interamente nostro e come ha detto Carmelo il pilota ha un contratto con noi e non è libero di andare da nessuna parte. Chiaramente la priorità è quella di fargli cambiare idea, abbiamo preso Jorge per lottare per il campionato e credo che saremmo stati in quella posizione quest’anno, così come il prossimo. Marco (Bezzecchi, ndr) ha dimostrato che si può fare e con Jorge si potrebbe vincere anche di più. Faremo tutto quello che è in nostro potere per proteggere l’Aprilia”.
Poi si allinea alle parole di Ezpeleta: “Hanno sono solo due opzioni per andarsene: trovare un accordo assieme, seduti a un tavolo parlandone seriamente, oppure andare in tribunale. Noi siamo pronti a tutto per proteggere l’Aprilia. La priorità numero uno è tenere il pilota. Perché Valera crede che Jorge possa andarsene? Dovete chiederlo a lui, io ho un’opinione completamente diversa”.
Poi gli dicono che in un matrimonio infelice a volte l’opzione migliore è il divorzio. Gi dicono che Jorge non è contento, che non vuole guidare. E che forse la cosa più facile è separarsi al netto di chi ha ragione e chi no. Lui risponde, ancora una volta, molto pacato: “Di sicuro non è una situazione comoda. Lo abbiamo preso con le nostre buone ragioni e noi lo abbiamo preso per le sue prestazioni, che ci sono ancora. In passato abbiamo visto piloti scontenti del costruttore o della dirigenza lottare per anni vincendo. Fortunatamente… non abbiamo anche figli”. Dopo l'Aprilia All Stars era sembrato quasi che forse la crisi sarebbe rientrata da sé. Ora, invece, gli scenari che si prospettano per il futuro sono entrambi burrascosi: un addio lacerante in un caso, un anno da separati in casa (il 2026) nell'altro. Resta solo una possibilità di rimettere assieme i pezzi, che poi è il bello delle corse: una moto veloce. Se a Jorge dovesse piacere ben oltre le sue aspettative, sarebbe anche possibile vederlo tornare sui suoi passi.