Eravamo a 11 metri da una sicura qualificazione ai Mondiali e sul dischetto si era presentato sul dischetto, il nostro miglior realizzatore Jorginho, almeno fino a quel momento. Solita rincorsa, piccoli passi, saltino e… parata. Un tiro lento, brutto, calciato male. Il secondo di fila dopo quello sbagliato nella finale degli Europei. I rigori si sbagliano, è vero, ma nelle gare che contano bisogna buttarla dentro, non ci sono discorsi o teorie strane. Già il decisivo e ultimo contro l’Inghilterra è passato in secondo piano grazie ai tre voli di Donnarumma, ma questo no, niente giustificazioni. Perché vincere con la Svizzera avrebbe permesso agli Azzurri di scappare al primo posto e invece no. Uno zero a zero che tiene ancora tutte le porte aperte per la qualificazione al Qatar. Probabilmente Roberto Mancini, sbagliando anche lui, non lo ha rimproverato pesantemente negli spogliatoi, è un calciatore troppo importante per lui, è oggettivamente il perno del centrocampo. Ecco, allora noi ci chiediamo una cosa. Non è il caso di far battere i tiri dal dischetto a partita in corso a qualcun altro? Forse Jorginho è un rigorista da “serie” una volta finiti i supplementari? Evidentemente sì. Perché si parla tanto che con la Nazionale fa schifo, ma uno come Immobile un rigore così decisivo non lo avrebbe mai sbagliato.
Jorginho ha peccato di presunzione. Ha ignorato che per fare gol ogni tanto serve anche calciare mediamente forte e, cosa ancora più grave, ha sottovalutato pesantemente le abilità di pararigori di Yann Sommer. Durante gli Europei sui social erano infatti usciti alcuni video sullo speciale allenamento del portiere svizzero con degli occhiali ad hoc che ostruiscono parzialmente la vista, passando da trasparente a opaco in maniera intermittente. Gli Strobe Glasses, questo il nome, permettono così di stimolare la cognizione visiva di base come la valutazione anticipata della traiettoria dei palloni e la memoria visiva a breve termine. Secondo l’azienda basta indossarli per 15 minuti ogni due giorni per tre mesi per ottenere un incremento del 10% della capacità visiva. E le parate ai quarti di finale contro la Francia, dove ha ipnotizzato un bolide all’incrocio di Mbappè e ha intuito il resto dei tiri, avrebbero dovuto allarmare un attimo l’italo-brasiliano. Ecco insomma non è che Yann Sommer, già portiere esperto nei tiri dal dischetto, si fosse preparato con gli impacchi alla camomilla.
E poi è anche una questione di contesto. Abbiamo vinto l’Europeo, siamo noi la squadra da battere, i cattivi. Coloro che agli occhi di tutti non si sono meritati di vincerlo. Tutto il mondo-calcistico in questo momento guarda le prestazioni dell’Italia. Forse non avevamo nemmeno la rosa tecnicamente più forte. Per questo ogni occasione deve essere fondamentale per vincere e smentire tutti i nostri detrattori, italiani compresi. Contro la Svizzera abbiamo dominato è vero, giocato benissimo e tirato cento volte. Ma quando ti capitano certe occasioni non si può fallire. In certe situazioni serve davvero la bomba centrale a portare via la testa del portiere. Ce lo ha insegnato anche Francesco Totti contro l’Australia nel 2006. E lui il piedino ce lo aveva discreto. Eravamo tutti convinti che facesse il pallonetto e invece botta nell’incrocio che neanche se fosse stata dichiarata prima di batterlo sarebbe stata parata. Ci sono momenti e momenti. Il cucchiaio di Andrea Pirlo contro l’Inghilterra fu calciato in quella maniera soltanto per far abbassare le ali del portiere, un colpo geniale. Qua non c’era bisogno né di prendere per il c**o nessuno né di fare tanti giochetti psicologici. Perché i rigori si possono anche sbagliare, ma così no. È stato uno scempio. Uno con le palle segnava e non pensava al saltellino. Anche perché o tiro lento di classe o tiraccio brutto semi-svirgolato centrale… la rete vale 1 ugualmente. E quel rigore lo hanno oramai imparato tutti i portieri, basta stare fermi e aspettare. Quindi caro Jorginho o la prossima volta calci in maniera decente oppure… puoi anche tirarti indietro. Perché noi vogliamo vincere le partite, non le gare di freestyle.