Nelle frenate è sempre stato il numero uno. Lo faceva più tardi di tutti e più forte di tutti, ma anche adesso che ha smesso di correre, Kevin Schwantz non scherza e pinza ancora forte. Soprattutto quando c’è da fermare gli entusiasmi dopo la straordinaria vittoria di Marc Marquez ad Austin. Perché per il campione texano Marquez potrà ancora avere una lunga carriera davanti, magari con successi ancora migliori, ma non sarà mai più il pilota che abbiamo conosciuto prima di quel maledetto giorno di luglio 2020 a Jerez. “L’infortunio – ha detto il mitico Trentaquattro – resta per sempre nella testa di un pilota, puoi allontanarlo, magari evitare di pensarci, ma rimane anche quando il corpo è guarito. Il tempo e i risultati aiutano a tener buono quel pensiero, ma non a farlo andare via per sempre”.
Kevin Schwantz lo dice sull’esperienza, non solo quella vissuta sulla sua pelle, ma anche quella maturata in tanti anni in cui comunque è sempre rimasto nell’orbita delle corse in moto. Ma precisa che avere un infortunio in testa non significa necessariamente non ritrovare vittorie e successi. Anzi. “In Honda stanno già lavorando da tempo per mettergli a disposizione dall’anno prossimo la miglior moto possibile, anche in base alle sue indicazioni e alle sue nuove necessità”. In effetti sia Marc Marquez sia i vertici di HRC non hanno mai nascosto che il 2021 è stato una sorta di lungo test, per ritrovare la migliore condizione fisica, rimettersi a posto con la mente, riprendere confidenza con la bagarre e, soprattutto, raddrizzare una RC213V che, orfana di Marc Marquez, non ha potuto beneficiare di un lavoro di sviluppo adeguato nella scorsa stagione. Ci vorrà tempo, ma nessuno sembra avere particolare fretta.
Anche se Kevin Schwantz non nasconde che si aspettava di vedere risultati diversi già dopo il Sachsenring: “Quando stai fuori tanto tempo non è facile ritrovare subito i risultati e anche Marc Marquez ci ha messo un po’. Dopo la vittoria in Germania, però, pensavo che potesse arrivare la svolta, ma così non è stato perché poi non ha ritrovato la stessa fiducia in ogni pista”.