“Non credo che Valencia 2021 sarà la mia ultima gara in MotoGP” – Danilo Petrucci l’ha buttata là e in molti hanno pensato all’ipotesi di qualche wildcard per lui nel 2022, ma se fosse il presagio di una mezza rivoluzione che sta avvenendo in casa KTM? A spiegare le parole di Petrucci è stato anche il responsabile di KTM Racing, Pit Beirer: “Dani Pedrosa ha completato una gara a Spielberg. Quindi è attualmente disposto a saltare in moto se c’è bisogno, ma questa non è una situazione di lusso. La questione del pilota sostitutivo è un vecchio dilemma. In caso di emergenza, durante la notte non troverai nessun super pilota pronto a saltare in sella, ma ora abbiamo due buoni numeri di telefono per un caso del genere: quello di Dani Pedrosa e anche quello di Danilo Petrucci”.
E’ bastato? No, perché con la sua frase, il ternano potrebbe involontariamente aver fatto luce su una situazione interna a KTM che fino ad ora era rimasta nel box, ma che adesso è uscita allo scoperto: Miguel Oliveira è a rischio. Le ultime prove del pilota portoghese hanno deluso i vertici dell’azienda austriaca e sono in molti a pensare che dietro possano esserci le prime operazioni di mercato in vista del 2023, con Oliveira che è attualmente il primo nome sulla lista di Honda per sostituire Pol Espargarò alla scadenza del suo contratto. Che questo sia bastato a distrarre Oliveira dai suoi compiti attuali? Possibile. Così come è possibile che la delusione per una moto che doveva essere competitiva, e che invece non si è rivelata tale, abbia fortemente pesato sulla mente di un pilota che comunque è ancora molto giovane. Che qualcosa non sta andando per il meglio lo ha ammesso anche Beirer dalle colonne di Speedweek: “Abbiamo fatto partecipare Oliveira alla 24 Ore di Barcellona con il team automobilistico di KTM nella convinzione che sarebbe servito per staccare un po’ la spina e che l’avremmo ritrovato più carico per il ritorno ai gran premi in moto, ma non è andata così”.
Non una stroncatura per il portoghese, ma poco ci manca, con Beirer che, comunque, ha aggiunto: “Gode della nostra piena fiducia. E’ stato un insieme di cose: se hai già dei punti deboli nelle prestazioni della moto e il pilota è in una brutta fase, sarà difficile uscire da questo ciclo. Per fortuna Brad Binder ha lottato con coraggio: è sempre stato tra i primi dieci. Il suo peggior traguardo dalla pausa estiva è stato un nono posto. In gara è sempre andato avanti ed è sesto nel Mondiale”. Un pilota che riesce a guidare sopra i problemi, quindi, e un altro che, invece, non riesce ad uscire da una crisi, con il patron di KTM Racing che non nasconde che anche gli ingegneri austriaci hanno sbagliato qualcosa: “Forse ci siamo un po’ cullati sui risultati del 2020 e su quelli di Mugello, Jerez e Sachsenring – ha spiegato - Non siamo riusciti a fare un altro aggiornamento completo per il 2021. La verità è che tre o quattro circuiti ci hanno probabilmente fuorviato un po' sul carattere della moto".
Di lavoro da fare ce ne è tanto, quindi, e c’è anche l’ammissione di una fase decisamente delicata, che magari può provocare anche qualche tensione interna o, vedasi il caso Vinales in Yamaha, una inaspettata rivoluzione. Non a caso, Beirer è ancora sibillino su Danilo Petrucci: “Con Danilo abbiamo un ottimo rapporto, non abbiamo bisogno di un contratto per determinare le attività ulteriori che faremo insieme – ha concluso – In un solo anno è diventato amico di tutti noi. Sfortunatamente, abbiamo fallito con il nostro piano di fargli avere la sua migliore stagione in MotoGP ottenendo più di una vittoria all'anno. Non ci siamo riusciti, ma Danilo resta un uomo KTM”.