Dorna ha chiuso la porta in ogni modo, nonostante KTM le avesse provate veramente tutte per avere due moto in più in pista nella prossima stagione. Tanto che, come vi abbiamo già raccontato, il marchio austriaco ha pure provato a bussare alla porta di Nadia Gresini e di Lucio Cecchinello per capire se potevano esserci gli estremi per un accordo. Ma la Gresini Racing ha subito dopo rinnovato il contratto per la fornitura delle moto con Ducati e l’LCR Team ha fatto sapere che non intende guardare al di fuori di Honda neanche per il futuro, dopo un legame che dura da oltre vent’anni.
Nel frattempo, però, KTM ha promesso a Pedro Acosta che dal 2024 correrà in MotoGP e contestualmente ha garantito agli altri quattro piloti del marchio che nessuno sarà mandato a casa o costretto a scendere dalla moto. E, come se non bastasse, ha pure portato avanti – nonostante le smentite – qualche mezzo ammiccamento con Marc Marquez. Fino ai giorni scorsi, quando il patron del gruppo austriaco ha dovuto ammettere di avere un problema: “vorremmo altre due moto in pista, ma abbiamo trovato solo porte chiuse”.
Quelle porte, però, oggi potrebbero riaprirsi e il merito, ammesso che di merito si possa parlare, è del disastro che stanno combinando Honda e Yamaha. I due colossi giapponesi, per potersi mettere tecnicamente al pari degli avversari, avrebbero bisogno delle concessioni, ossia della possibilità di portare nuovi materiali a stagione in corso e, soprattutto, di poter fare un numero maggiore di test privati anche con i piloti titolari. Sia Honda, sia Yamaha, però, non ne hanno diritto e Dorna dovrebbe rimettere mano al regolamento per fare in odo di agire in deroga, con i due marchi che hanno contestualmente posto una condizione: tutti devono essere d’accordo.
Ducati, pur con le doverose premesse e precisazioni, ha fatto sapere di non avere troppo in contrario, a patto che ci si sieda tutti e si strutturi un percorso che non finisca per diventare un vantaggio troppo effettivo per Honda e Yamaha. Stessa cosa, sempre con le dovute certezze da parte di Dorna, ha fatto Aprilia. Chi si è messa di traverso adesso, però, è KTM. E, lasciatecelo dire, è anche umanamente comprensibile dopo tutti i no incassati dal marchio austriaco proprio da parte di Dorna. L’impressione è che Carmelo Ezpeleta questa volta dovrà cedere qualcosa, perché la parole di Pit Beirer: I nostri sforzi, desideri e impegni continuano nelle conversazioni settimanali con Dorna per ottenere più posti. Stiamo cercando di ottenere un quinto posto. Se ci dicono che cinque è scomodo perché ci sono solo squadre da due piloti, noi prenderemmo anche la sesta moto e il sesto pilota. Quanto alle concessioni, Dorna ha suggerito di ridarle quasi da un giorno all'altro a Yamaha e Honda. Non sosterremo questa proposta. La Yamaha è stata vicecampione del mondo nel 2020 e 2022 e campione del mondo nel 2021. La Honda ha preso punti per un anno e mezzo con podi per Marc Marquez e Pol Espargaró e una vittoria per Alex Rins e quindi non rientra nei termini per le concessioni. Honda e Yamaha sono grandi e organizzate, troveranno un’altra strada, ma sulle concessioni non siamo d’accordo. Cosa dovrebbero dire gli altri produttori che hanno lottato per raggiungere la vetta? Quanto tempo ha faticato la Ducati per tornare al vertice dopo il 200? Anche noi e Aprilia abbiamo faticato. Solo perché la Yamaha quest'anno non ha vinto una gara non significa che abbia bisogno di concessioni. Non siamo interessati a modificare i regolamenti nel mezzo del periodo contrattuale Dorna, che durerà fino alla fine del 2026. Ci hanno detto che non ci sarà alcun cambiamento di regole fino al 2026: noi lo abbiamo capito e accettato”. Per la serie: se le regole non si possono cambiare per noi, allora non si devono poter cambiare neanche per gli altri, anche se si chiamano Honda e Yamaha.