Tanto dipenderà da Marc Marquez, dai tempi di recupero e da quando lo si potrà rivedere in pista, ma Miguel Oliveira, ora che in KTM è un pilota ufficiale, non ci pensa nemmeno ad escludere il suo nome da quelli in lizza per la lotta al titolo. Ambizioso? Sicuramente. Ma anche determinato e pure parecchio dopo che lo scorso anno è salito per ben due volte sul gradino più alto del podio.
Il portoghese vuole il mondiale e non lo nasconde. “Essere campioni del mondo è l’obiettivo – ha detto - È una realtà per me. Ovviamente è un obiettivo molto ambizioso perché tante cose devono essere messe insieme, ma abbiamo gli strumenti, le persone giuste e la determinazione dell'intero progetto, penso che siamo davvero in grado di raggiungere un tale risultato”.
Parole talmente esplicite che il grande capo di KTM Racing, Pit Beirer, è subito intervenuto per pinzare forte sui freni. “Non voglio essere tra i contendenti per il titolo – ha detto l’ex pilota e manager a Speedweek - Non credo che il peso dei favoriti debba ancora essere sulle nostre spalle. Ma nel 2020 abbiamo avuto prestazioni costanti e avremmo potuto lottare per il titolo se ci fossimo risparmiati gli errori più stupidi. Molte cose sarebbero state possibili… ”.
Insomma, Beirer ha frenato, ma senza accorgersi che ha riaperto immediatamente il gas nella stessa dichiarazione, lasciando trapelare che gli austriaci di KTM ci credono, pur rifuggendo la pressione di chi deve vincere a tutti i costi.
A spiegare il perché è stato lo stesso Beirer: “È una situazione nuova: possiamo guardare alla classifica e dire che senza questo e quell'errore sarebbe stato meglio. Non si tratta più di passare dal quindicesimo all'undicesimo posto, ma ora parliamo del terzo posto nel Campionato del Mondo MotoGP. La lezione della stagione 2020? La costanza è molto importante in questo momento. Non sempre vale la pena rischiare, a volte è meglio finire quarti sani e salvi che cadere lottando per il terzo posto. Se prendiamo sul serio queste lezioni, tutto sarà possibile nella nuova stagione”.
La linea, quindi, appare tracciata: provare a ricalcare l’atteggiamento che Joan Mir ha tenuto lo scorso anno, finendo per ritrovarsi sul tetto del mondo grazie alla costanza. I piloti KTm sembrano crederci particolarmente, tutti, con Miguel Oliveira che, però, non gioca la carta di chi preferisce nascondersi. “Dopo una stagione senza un leader netto – dice - molti piloti ora pensano di poter lottare per il titolo. Lo penso anch'io, penso di avere quello che serve per vincere la Coppa del Mondo. Ho solo bisogno della costanza di un campione, quindi questa è la chiave per vincere il campionato. Questo e finire la stagione con più punti degli altri”. Che, detta così, sembra la cosa più facile del mondo, anche se poi la pista dimostra sempre il contrario.
Anche perché in KTM c’è una nuova bega con cui fare i conti: l’infortunio di Mika Kallio. Il collaudatore della casa austriaca, infatti, ha rimediato un brutto infortunio durante una gara in moto sul ghiaccio. Una uscita di pista apparentemente banale, ma che, come si vede nel video, gli è costata la frattura di tibia e perone. Kallio dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico e, quindi, non tornerà utile alla causa di KTM prima di sette o otto settimane, come ha annunciato lui stesso sul suo profilo Instagram.
Non sarà, chiaramente, a Losail, per i test del Qatar. E se da un lato è vero che KTM potrà comunque contare su Dani Pedrosa e sulle sue doti da tester, dall’altro ci sarà una parte di lavoro che, invece, dovrà essere rimandata e che KTM aveva fissato in agenda.
Non è un segreto, infatti, che la nuova RC16, che ha potuto beneficiare delle concessioni e che quindi presenterà non poche novità sotto le carene, avrà bisogno di macinare chilometri, come ha ammesso tra le righe anche Miguel Oliveira: “Conosco gli strumenti che mi darà il team ufficiale e che, ovviamente, la mia responsabilità non sarà la stessa perché proverò più pezzi e avremo il comando nello sviluppo della moto. Il progetto KTM è molto ben organizzato. Sappiamo chiaramente cosa vorremmo vedere sulle prossime moto, quindi penso che siamo sulla strada giusta per sviluppare la RC16 e consolidare il progetto”.