KTM vuole il terzo team e lascia intendere che lo avrà, tanto che Stefan Pierer ha apertamente affermato che non sarà un problema trovare una sella per tutti i cinque piloti chela casa austriaca intende far correre in MotoGP nella prossima stagione. Ieri, proprio dopo l’intervista di Pierer, in molti (noi compresi) si sono affrettati a riportare una indiscrezione che in realtà circolava da un po’ nell’ambiente e cioè che Lucio Cecchinello e la Honda avrebbero potuto separarsi, aprendo la strada a un nuovo matrimonio tra la squadra italiana e KTM.
Un contatto, in verità, c’è stato davvero e a ammetterlo è stato proprio Lucio Cecchinello che, intervistato da GPOne sulla faccenda, ha raccontato di una telefonata ricevuta da Francesco Guidotti. “Ha voluto sondare il terreno per capire cosa intendiamo fare in futuro, ma ho detto che ho un contratto con Honda fino alla fine del 2024”. Questa l’estrema sintesi della risposta dell’ex pilota e team manager italiano che, di fatto, non s’è nascosto dietro a un dito e ha illustrato con chiarezza i fatti. Margini per un passaggio di LCR con KTM nel 2024 non ce ne sono. E, al limite, se ne potrebbe riparlare per il 2025.
Anche questa prospettiva, però sembra non piacere particolarmente a Cecchinello: “Mai dire mai, ma la verità è che sono con Honda da oltre vent’anni e al momento non c’è alcuna intenzione di interrompere una storia così lunga”. Porta chiusa, quindi, anche per il futuro, con Pierer e gli altri di KTM che però continuano a sostenere (anche con i fatti, vista la promessa fatta a Pedro Acosta e il rinnovo già sottoposto a Augusto Fernandez) che si troverà una soluzione per correre con tutti i piloti. Difficile ipotizzare che uno tra Jack Miller e Brad Binder possa aver deciso di rescindere il contratto e lo stesso discorso vale per Pol Espargarò, che ha dichiarato di voler correre ancora dopo l’infortunio.
Prendono un diverso valore, a questo punto, altre dichiarazioni che Pierer ha fatto nella stessa intervista rilasciata a SpeedWeek nei giorni scorsi e viene un dubbio: ma non sarà che KTM ha messo gli occhi sul team di Razlan Razali e che a restare senza squadra satellite sarà Aprilia e non Honda? Un dubbio che è figlio proprio di un passaggio fatto da Pierer: “Con la crisi economica non è facile gestire una squadra privata, ci risulta che Aprilia sia dovuta intervenire per aiutare anche economicamente quelli di RNF”. Sembrava un esempio e invece, probabilmente, potrebbe essere un indizio. Altrimenti diventa veramente difficile provare a spiegarsi il perché di tanta sicurezza ostentata rispetto a un quadro che, invece, non presenta prospettive diverse dalle “sole” quattro moto per KTM, visto che è noto che Dorna ha detto no all’ingresso con un nuovo team e pure alla richiesta di poter correre con tre moto nella squadra ufficiale (come fece Honda ai tempi di Stoner, Pedrosa e Dovizioso).