Lanciando una rapida occhiata all’ultima sfilata delle MotoGP nei test di Portimao, ci si accorge che non c’è più spazio per gli accessori. Accessori, alette, appendici, aerodinamica. Aiuto. Spuntano da qualsiasi parte e assumono qualsiasi forma. Alette sulla carena, sul cupolino, sul codone, sul “fondo” (vedi cucchiaio). Forcella e forcellone prima degli ultimi test portoghesi erano ancora sprovvisti di appendici aerodinamiche. Aprilia ha pensato bene di colmare questa mancanza, introducendo sulle moto di Aleix Espargaró e Maverick Vinales le “fork wings”, nuove sporgenze, appunto, sia sulla forcella che sul forcellone (posteriore). “Hanno pro e contro, non servono a pulire i flussi del radiatore ma garantiscono una maggiore stabilità” – ha spiegato Romano Albesiano, direttore tecnico di Aprilia. Noale, ormai, non è seconda a nessuno in fatto di aerodinamica, settore nel quale la Casa veneta è diventata il riferimento assoluto in MotoGP. Aprilia ha anticipato tutti con la carena a cassapanca, con le ali sul codone e, ora, con le fork wings (chissà se anche queste verranno “copiate” dalle altre Case). Yamaha, la settimana scorsa, ha agganciato al codone della M1 di Fabio Quartararo un vero e proprio alettone in pieno stile Formula 1. Il francese, a fine giornata, l’ha bocciato: “Non porta vantaggi ed esteticamente non è fantastico, infatti il mio meccanico sperava non funzionasse”. Honda e KTM, invece, sono i costruttori che sembrano aver mantenuto, per il 2023, configurazioni aerodinamiche più standard.
La proliferazione aerodinamica in MotoGP porta sostanzialmente un preciso vantaggio (le prestazioni migliorano) e un altrettanto palese svantaggio (lo spettacolo diminuisce). Le turbolenze generate da una MotoGP 2023, in poche parole, influiscono negativamente sul comportamento della moto che segue da vicino. Un grosso problema, in ottica gara, per un pilota che deve rimontare, che ha bisogno di compiere sorpassi. Sorpassi che, si sa, deliziano il pubblico. La Formula 1 aveva imposto un limite alla proliferazione aerodinamica con il regolamento tecnico introdotto nel 2022, che ha riportato in auge l’effetto suolo e – di pari passo – anche lo spettacolo in pista. Marc Marquez, a margine degli ultimi test in Algarve, non ha nascosto le sue perplessità. L’otto volte campione del mondo, che ha tentato di guidare negli scarichi di Yamaha e Aprilia sui saliscendi di Portimao, smorza le aspettative degli appassionati: “Ogni volta è sempre più difficile seguire i piloti. Con l'aerodinamica sta cambiando molto il bilanciamento della moto. Il che ci impone di guidare in modo molto diverso, soprattutto in fase di frenata. E seguire qualcuno ogni anno diventa sempre più difficile. A volte è addirittura dannoso seguire qualcuno in certi punti della pista. Abbiamo visto tutti l’importanza delle novità di Aprilia e Yamaha in questo test. Per quanto riguarda le prestazioni, stiamo andando più veloci. Ma per lo spettacolo, non credo sia questa la strada giusta. La MotoGP deve capire in che direzione vuole andare in futuro”.