Dani Pedrosa a Misano è andato fortissimo, perché pensare che Valentino Rossi non riuscirebbe a fare lo stesso? E’ la domanda che si sono posti tutti dopo la notizia che sia Luca Marini che Marco Bezzecchi rischiavano di non correre in Indonesia per i postumi degli infortuni rimediati nei giorni scorsi e degli interventi chirurgici che hanno dovuto subire.
Una suggestione, quella di Valentino Rossi in sella alla moto del team che porta il suo nome e in sostituzione dei suoi piloti infortunati, a cui hanno ceduto tutti, soprattutto sui social, con ipotesi di ogni tipo che sono finite nelle bacheche dei gruppi a tema MotoGP. Quello che non sapevamo, però, è che a pensarci, e anche seriamente, è stato pure Alessio Salucci, Uccio, il team manager della VR46.
Lo ha confessato con il sorriso sulla bocca a Antonio Boselli di Sky, che a sua volta gli aveva confidato che in una chat interna tra i giornalisti di Sky, Rosario Triolo aveva buttato là l’ipotesi di una Ducati col 46 sul cupolino. “Valentino è stato il mio primo pensiero – ha spiegato Uccio – Mi sono detto che nella sfortuna magari potevamo proporre la cosa a Vale, magari due giri se li faceva davvero. Ma la verità è che non potrebbe, perché Vale ha comunque un contratto con Yamaha”.
Insomma: un conto sono le suggestioni e un altro conto è la realtà delle cose, con Valentino Rossi che, se anche avesse voluto (ma già su questo abbiamo ben più di un dubbio), non avrebbe potuto sostituire Marini o Bezzecchi a Mandalika. E’ così adesso e verosimilmente sarà così anche nel prossimo futuro. Tanto che il pilota scelto per sostituire Luca Marini, in un primo momento, era stato Danilo Petrucci, preallertato fino alla notizia che il Maro ci avrebbe provato e ce l’avrebbe fatta. Non sono mai stati previsti sostituti, invece, per Marco Bezzecchi, con il team Mooney che era pronto a scendere in pista con una sola moto, prima che lo stesso Bez e il team medico che si è occupato dell’intervento chirurgico alla clavicola, hanno manifestato la volontà di volare comunque in Indonesia per provarci.