Alex Rins s’è dato la zappa sui piedi o no? E’ quello che è venuto da chiedersi a tutti dopo la notizia che Marc Marquez e Honda si separeranno a fine stagione. E’ chiaro, infatti, che se l’ex Suzuki non avesse già deciso di rescindere il suo contratto con LCR per passare nel Team Monster Energy di Yamaha, la sella lasciata libera da Marc Marquez sarebbe stata la sua. I colleghi che in questi giorni sono in Indonesia per il GP l’hanno chiesto direttamente al diretto interessato.
“Sono felice della mia scelta e sono certo che in Yamaha potrò fare bene. Quando ho deciso di interrompere a fine stagione il mio lavoro con Honda non c’era la possibilità di passare nel team ufficiale, quindi adesso è inutile stare a farsi troppe domande”. In Honda, però, Rins avrebbe ritrovato Joan Mir (che parla già da leader: “Pensa se avessi deciso di andare via, sarebbe stato un fallimento per tutti”) e forse anche Davide Brivio, ricomponendo, di fatto, la squadra che era arrivata alla vittoria del titolo mondiale nel penultimo anno in MotoGP di Suzuki. Tutti ragionamenti con il famoso “senno di poi” e che oggettivamente lasciano il tempo che trovano.
Tanto che Rins ha liquidato con una risposta diplomatica, anche se i suoi occhi sembravano ammettere che forse – potendo prevedere come sarebbero andate le cose – avrebbe fatto valutazioni differenti sul suo futuro. Chi queste valutazioni sembra averle fatte prima ancora di cominciare è Johann Zarco. Il francese ha fatto la strada inversa rispetto a quella fatta da Marc Marquez: lasciare la Ducati per sedersi su una Honda. E’ una scelta che gli mette entusiasmo e che comunque gli garantisce, oltre a un ingaggio importante, anche una carriera di almeno un anno più lunga. Con Zarco che adesso è pure in lizza per una promozione inaspettata nella squadra ufficiale. “Il team factory è sempre il team factory – ha detto il francese – e la storia del team Repsol non devo certo raccontarla io, perché chi sono e cosa hanno fatto è scritto nella storia di questo sport. E’ chiaro, quindi, che passare in quella squadra non mi dispiacerebbe, ma sono già contentissimo di correre per Lucio Cecchinello. Anche da lì potrò aiutare Honda, visto che tanti anni in MotoGP, guidando quasi tutte le moto, mi hanno permesse di maturare una esperienza e una sensibilità che potrebbe tornare utile in questo momento in cui c’è bisogno di sviluppare il mezzo in maniera sostanziale”.
Nell’ambiente si dice che Zarco sia la reale prima scelta di Honda, ma che nell’operazione per un passaggio da LCR al team ufficiale si sia messo di traverso proprio Lucio Cecchinello. Il manager italiano non vuole ritrovarsi ancora a stravolgere piani e programmi e avrebbe chiesto a Honda di lasciare le cose così come stanno per il 2024: con Zarco, quindi, in sella alla sua moto insieme a Takaaki Nakagami. Da qui l’ipotesi, di cui ultimamente si è molto parlato, di un tentativo da parte di Honda per avere Miguel Oliveira. Il portoghese ha talento e ha già vinto in MotoGP e, guidando una Aprilia satellite, potrebbe sganciarsi facilmente dal contratto in essere con RNF sfruttando la possibilità di trasferirsi in una squadra ufficiale. Massimo Rivola, CEO di Aprilia, è già stato chiaro sulla questione: “Ci sono dei contratti, lascino in pace i nostri piloti”. Miguel Oliveira, però, è stato decisamente meno perentorio. “Abbiamo vissuto molti eventi inaspettati quest'anno: ho visto piloti mandati a casa durante la stagione, ho visto piloti rompere i loro contratti. Tutto è possibile – ha sibillinamente affermato il pilota portoghese – E’ un piacere e un onore essere avvicinato da un altro costruttore, soprattutto da uno grande come Honda. Ciò diventa particolarmente interessante se offrono un posto nel team ufficiale. Questo è tutto per ora. Non avevo in mente un cambio di squadra perché sono sotto contratto con Aprilia Racing per il 2024 . Del resto non c’è ancora nulla di concreto sul tavolo. C’è una richiesta, ma nulla di concreto”.